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SONDAGGIO.Acri: 81% italiani crede necessaria identità che unisca
Il terzo settore può contribuire a tenere viva l'identità italiana attraverso interventi nell'arte, nella cultura, e nell'architettura
di Redazione
L’81% degli Italiani crede necessaria per il Paese un’identita’ che unisca, ma parimenti la meta’ del campione segnala che questo bisogno di identita’ e’ disatteso e teme che lo sara’ sempre piu’ nel tempo: nei prossimi 20 anni i piu’ si attendono un affievolirsi dell’unita’ del Paese (36%), cui si contrappone il 24% di coloro che ritengono che l’Italia sara’ un paese piu’ unito, con una maggiore e piu’ condivisa identita’ di fondo (per il 30% sara’ piu’ o meno come oggi, il 10% non si pronuncia). E’ quanto emerge da un sondaggio Ipsos voluto dall’Acri -presentato in occasione del congresso delle Fondazioni di origine bancaria e delle Casse di Risparmio Spa- sulla percezione degli Italiani riguardo all”Identita’ del Paese” e su quale ruolo possano giocare in essa il terzo settore e le Fondazioni. Ne risulta che l’Italia e’ un paese che crede necessaria un’identita’ che unisca, ma che si aspetta disatteso questo bisogno. Peraltro la maggior parte degli intervistati (60%) identifica l’identita’ nazionale in un passato ricco e importante, che ha lasciato tracce di se’ nelle citta’ e nella capacita’ di creare arte e cultura: un passato, questo, che molti ritengono ancora vivo e vitale e che le Fondazioni, con i loro interventi anche a favore dell’arte, della cultura, dell’architettura e del paesaggio, contribuiscono a rendere tuttora fertile.
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