La lotta ai “falsi invalidi” ha preso piede a partire da un dato eclatante: l’esplosione della spesa per le prestazioni d’invalidità civile dello scorso decennio. Quest’ultima, infatti, è passata dai 10 milioni 912mil euro del 2002 ai 16 milioni 609mila del 2011, cioè +52% in dieci anni. Politici e media l’hanno indicato come un cambiamento «senza ragioni apparenti se non il fiorire di frodi e abusi» e che motiva, appunto, la messa in campo della lotta ai “falsi invalidi”.
La parola ai dati
L’incremento della spesa sì è distribuito in maniera assai diversa tra le due tipologie in cui si dividono le prestazioni d’invalidità civile, le pensioni d’invalidità (cioè pensioni e assegni mensili) e l’indennità di accompagnamento. Infatti, per arrivare agli attuali 16 milioni 609mila euro ? pari a poco più di un punto di Pil ?, tra il 2002 e il 2011 la spesa per le pensioni è cresciuta dell’11% mentre quella destinata all’indennità del 70%. Se guardiamo alle risorse erogate, dei 5 milioni 697mila euro di maggiori stanziamenti nel periodo considerato, il 93% è andato all’indennità e il 7% alle pensioni. L’aumento, quindi, è concentrato sull’indennità.
La grande maggioranza dei fruitori dell’accompagnamento è anziana: il 24% sono persone fra i 65 e 79 anni e il 50% ultraottantenni. Dunque, risultano anziani tre utenti su quattro e l’incidenza di questa categoria sul totale dei fruitori è cresciuta costantemente nello scorso decennio. In sintesi: la crescita della spesa per le prestazioni monetarie d’invalidità civile è dovuta all’indennità di accompagnamento e la diffusione di quest’ultima è dovuta all’aumento dell’utenza anziana.
Cresce l’indennità
Lo scorso decennio ha visto, nel nostro Paese, un forte incremento della popolazione anziana. Basti pensare che le persone con almeno 80 anni di età ? i principali utenti dell’indennità di accompagnamento e degli altri interventi di welfare ? sono passate da 2 milioni 498mila (dato 2002) a 3 milioni 613mila (2011), con un aumento del 44%.
Le famiglie si sono trovate strette tra le sempre più pressanti esigenze di assistenza agli anziani e la scarsità di servizi pubblici, tratto caratterizzante del welfare italiano. La loro principale risposta è stata il ricorso alle badanti. Le famiglie hanno cercato, di conseguenza, un contributo economico pubblico che potesse aiutarle a remunerare queste figure e l’hanno trovato nell’indennità, senza la quale per molte sarebbe stato difficile ? o impossibile ? pagarle. L’invecchiamento della popolazione e l’espansione delle badanti costituiscono le principali cause del boom della spesa per l’invalidità civile.
A motivare l’aumento della spesa sono anche alcune peculiarità dell’indennità di accompagnamento. L’accertamento dei requisiti per riceverla si basa, ancora oggi, su criteri generici e non standardizzati; l’Italia è l’unico Paese europeo dove lo Stato eroga questa prestazione senza definire con precisione chi ne abbia diritto e a quali condizioni. L’ampio margine di discrezionalità esistente nell’assegnarla ha consentito ? a livello territoriale ? di allargarne l’utenza nel rispetto delle regole formali. I dati mostrano che in alcune aree il ricorso alla misura è superiore al necessario ma, sovente, la genericità dei criteri di accesso rende impossibile per lo Stato provare che una persona la riceva impropriamente. Da tempo, peraltro, sono sul tappeto proposte per introdurre precisi strumenti di accertamento delle condizioni di chi la richiede.
Inoltre, l’accompagnamento è particolarmente diffuso nel Mezzogiorno, in parte a causa di tassi di disabilità superiori alla media nazionale (la diffusione di questa condizione è sempre inversamente legata al livello di sviluppo economico e d’istruzione) e in parte perché utilizzato impropriamente, quale sostegno economico a famiglie in difficoltà. Anche qui esistono, non da ieri, proposte per responsabilizzare maggiormente le Regioni meridionali nella concessione dell’indennità.
Ma il welfare è fragile
L’analisi dei dati conferma la presenza di numerose criticità nelle prestazioni d’invalidità civile, come sono oggi disegnate, e ne segnala un ricorso eccessivamente elevato nelle aree economicamente meno sviluppate del Paese. Mostra, nondimeno, che l’esplosione della spesa è stata causata dalla diffusione dell’indennità di accompagnamento tra la popolazione anziana, fenomeno dovuto ? innanzitutto ? alle debolezze del welfare italiano e alla diffusione delle badanti.
Si afferma abitualmente che se avesse dovuto affrontare l’invecchiamento della popolazione senza le badanti, il sistema italiano di welfare sarebbe collassato nel corso dell’ultimo decennio. Si tende, invece, a dimenticare che senza l’indennità di accompagnamento per molte famiglie sarebbe stato impossibile pagare la badante oppure farlo avrebbe significato un forte impoverimento. L’intera campagna sui “falsi invalidi”, pertanto, è stata fondata su dati che esprimono, principalmente, la difficoltà del nostro sistema di welfare di rispondere all’invecchiamento della popolazione.
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