Esg

Sostenibilità, 8 aziende su 10 hanno un piano. Poche una strategia

È quanto emerge da "Rendicontazione di sostenibilità 2024", survey condotta da Kpmg Italy su 100 report aziendali italiani, in linea con la Corporate sustainability reporting directive - Csrd. Secondo lo studio l’80% delle imprese dichiara di avere un piano di sostenibilità, anche se solo il 37% lo integra nella strategia industriale. Una sfida, quella dell'allineamento tra sostenibilità e strategia di impresa che passa anche per gli sviluppi del pacchetto Omnibus. Lorenzo Solimene, partner Kpmg: «Il cambiamento nelle aziende è in atto, ma c'è la necessità di un impegno ancora più deciso per trasformare la rendicontazione in un percorso strategico»

di Alessio Nisi

sostenibilità

L’adozione dei piani di sostenibilità è sempre più integrata nella strategie di business. Ma il percorso è all’inizio e c’è ancora molto da fare. A che punto siamo davvero nelle nostre aziende? Una risposta arriva da Rendicontazione di sostenibilità 2024, survey promossa da Kpmg Italy che ha analizzato 100 report aziendali italiani, conformi agli European sustainability reporting standards – Ersi: norme e linee guida create per standardizzare la rendicontazione di sostenibilità aziendale nell’Unione europea, in linea con la Corporate sustainability reporting directive – Csrd e che hanno l’obiettivo è fornire alle aziende un quadro di riferimento per comunicare in modo trasparente e comparabile le performance Esg (ambientali, sociali e di governance). 

Le aziende italiane che hanno preso parte all’iniziativa (91 delle quali quotate, di cui 38 sul Ftse Mib 40) sono attive nel settore di beni di consumo (33), industria (31), finanza (21), energia e utilities (15). Qualche nome? Banco Bpm, Enel, Eni, Hera, Intesa Sanpaolo, ma anche Snam, Terna, Unipol.

Imprese, per dimensione e qualità (più di 500 dipendenti, ente di interesse pubblico, 50 milioni di ricavi e 25 di stato patrimoniale), già tenute a presentare una rendicontazione di sostenibilità e che l’hanno depositata insieme al bilancio d’esercizio 2024. In totale sono 200 le aziende tenute alla rendicontazione, come da D.lgs 125/2024, la norma che recepisce la direttiva Csrd in Italia.

Strategie di business e sostenibilità

L’indagine offre una panoramica delle principali tendenze in materia di reporting di sostenibilità, approfondendo diversi ambiti, tra cui l’analisi di doppia rilevanza, i piani di sostenibilità e i piani di transizione. I risultati hanno permesso di evidenziare le sfide che le imprese dovranno affrontare nei prossimi anni per raggiungere una piena integrazione delle politiche di sostenibilità nelle strategie di business, coniugando anche le esigenze di compliance normativa con un’efficacia di comunicazione agli stakeholder.

I dati della survey parlano chiaro: l’80% delle imprese dichiara di avere un piano di sostenibilità, anche se solo il 37% lo integra nella strategia industriale. I rischi sono sempre più integrati nei processi aziendali (62%), ma è il momento di un salto di qualità: la sostenibilità deve diventare un pilastro strategico, a partire dalla governance aziendale.

I risultati della nostra survey confermano che il cambiamento è in atto, ma evidenziano anche la necessità di un impegno ancora più deciso per trasformare la rendicontazione in un percorso strategico, pienamente integrato con le politiche di business

Lorenzo Solimene – partner Kpmg

«Dall’analisi emerge che quasi tutte le aziende hanno fatto uno sforzo di implementazione» per allinearsi agli standard Esrs e alle richieste della Csrd, spiega Lorenzo Solimene, partner Kpmg esperto di politiche di sostenibilità. «C’è la consapevolezza», aggiunge, «che si è nella fase iniziale di un percorso».

Lorenzo Solimene, partner Kpmg

Più struttura

Tra i principali elementi di novità rispetto al passato, l’analisi rileva una crescente attenzione alla catena del valore: tutte le società analizzate, infatti, hanno identificato almeno un impatto, rischio o opportunità (Iro) riconducibile alle fasi a monte o a valle delle proprie attività. Il passo successivo che dovranno compiere le imprese sarà quello di strutturarsi per permettere la rilevazione e il monitoraggio delle performance esg lungo le filiere.

Ci aspettiamo in futuro un sistema di reporting sempre più solido e un rafforzamento dell’attività di sviluppo della sostenibilità allineato alla strategia di impresa

Lorenzo Solimene

Semplificare e snellire – Omnibus

Nel frattempo a Bruxelles si discute per semplificare le richieste e ridurre il perimetro delle imprese obbligate alla rendicontazione green. «Con l’iniziativa Omnibus», spiega sempre Solimene, «si è andati nella direzione di semplificare e snellire la proposta della Csrd.

Posticipo di due anni. A oggi sul tavolo ci sono due iniziative: la direttiva Stop the clock, approvata a livello europeo e di cui si attende il recepimento in Italia. La norma prevede il posticipo di due annualità per gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità a carico delle imprese che quest’anno erano tenute alla rendicontazione di sostenibilità e mira a concedere alle imprese più tempo per adeguarsi ai nuovi obblighi di rendicontazione di sostenibilità previsti dalla Csrd.

La prossima survey? Ci aspettiamo che i soggetti coinvolti saranno gli stessi. Ciò non toglie che le aziende, quelle non tenute al report di sostenibilità, per diverse ragioni lo facciano volontariamente

Lorenzo Solimene

I criteri di obbligatorietà. Sempre a livello europeo, aggiunge Solimene, «si sta anche discutendo sulle modifiche della direttiva sulla Csrd e in particolare sui criteri di obbligatorietà», in concreto sulla soglia del numero dei dipendenti e dei ricavi. «Ci aspettiamo che entro l’anno questi aspetti verranno chiariti».

La seconda iniziativa va nella direzione della richiesta di semplificazione degli standard Esrs proposti dallo European financial reporting advisory group – Efrag, ovvero l’ente che fornisce consigli tecnici sull’adozione e l’applicazione dei principi contabili internazionali nell’Unione europea. «Un processo di semplificazione che dovrebbe arrivare a compimento a ottobre, con la proposta dei nuovi standard alla Commissione».

In revisione anche la Tassonomia Ue, il sistema di classificazione che elenca le attività economiche ecosostenibili e fornisce una definizione esatta di ciò che può essere considerato tale.

A sette anni dalla pubblicazione del primo rapporto, emerge che le imprese di grandi dimensioni hanno evoluto in maniera significativa i propri processi di rendicontazione, anche grazie alla spinta normativa. Ora, nonostante il rallentamento osservato a livello globale nei confronti delle tematiche esg, la sfida per le aziende rimane quella di perseguire una visione di lungo periodo, integrando la sostenibilità nei processi di pianificazione e controllo e promuovendo processi innovativi.

In apertura foto di Cybèle and Bevan per Unsplash. Nel testo immagini da Rendicontazione di sostenibilità 2024, survey promossa da Kpmg Italy

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.