Politica

Sotto la Maiella, una montagna d’arte

Gioielli d’arte, di ieri e di oggi, nascosti in provincia di Chieti

di Piergiorgio Greco

Mirò e De Chirico in grande compagnia Terra di santi e di fuorilegge, di eremiti, pastori e briganti, la Maiella possiede un misterioso quid, impossibile da definire, che l?ha fatta da sempre ritenere la montagna sacra per eccellenza: «montagna madre» per Plinio il Vecchio, «domus Christi» per Petrarca, «Tebaide d?Abruzzo» secondo Ignazio Silone. Su questa identità così antica si inseriscono oggi le collezioni d?arte moderna di Alfredo Padiglione, un collezionista che sta riportando tutto il suo patrimonio nelle terre in cui è nato. La provincia di Chieti, così, sorprende con quadri di Mirò, De Chirico, Aligi Sassu e molti altri grandi artisti del ?900. La Maiella è un massiccio molto indiscreto: non c?è angolo della provincia di Chieti che riesca a sfuggire al suo sguardo protettivo. Al mare come in collina, in città come in paese: la ?montagna madre? spunta lì all?orizzonte, e sovrasta una terra dove, per dirla con Luca Doninelli, «l?antico è veramente antico e il nuovo è umilmente nuovo, senza parvenza d?antico», e dove una natura sfarzosa si allea con l?uomo contro una modernità galoppante. Si rivela terra di sorprese, il Chietino, per chi cerca il ?bello? tra le pieghe del vissuto e della modernità. In mezzo al nuovo, Alfredo Paglione ci vive da mezzo secolo: Sassu, De Chirico, Manzù, Guttuso, Ortega, Mirò, Carrol, Messina sono solo alcuni degli artisti che hanno stretto amicizia con questo gallerista nato 70 anni fa a Tornareccio, nel cuore della provincia, ed emigrato a Milano in cerca di fortuna. Dopo averla trovata, oggi Paglione sta compiendo il percorso inverso: donare al ?suo? Abruzzo le migliaia di opere collezionate. «Non ho eredi: voglio che il bello diventi patrimonio della mia terra», risponde a chi chiede il perché di questa ?spoliazione? generosa che traccia un itinerario turistico insolito. Si parte dall?antica Vasto, porta meridionale della regione e incantevole groviglio di vicoli e piazze attorno al castello duecentesco, alle superbe chiese di Santa Maria Maggiore, alla cattedrale di San Giuseppe e al Teatro Rossetti. Nell?antica Histonium, il nuovo donato da Paglione prende le forme della collezione Mediterrania: i colori solari delle ottanta opere di Bonichi, Falconi, Ortega e altri danno luce moderna alle sale cinquecentesche di Palazzo D’Avolos (piazza Lucio Valerio Pudente). Il mare ci accompagna da Vasto a Chieti tramite la Costa dei Trabocchi, un cammino naturalistico di incomparabile bellezza, oggi al centro del progetto di turismo sostenibile Parco della costa teatina al quale collaborano, tra gli altri, WWF e Legambiente. Lasciata Vasto, lungo la statale 16 ecco le scogliere naturali e i fondali trasparenti di Punta Aderci (località Punta Penna), e poi la Lecceta litoranea di Torino di Sangro (località Borgata marina), esempio raro di bosco costiero, e più su, dopo l?abbazia benedettina di San Giovanni in Venere (Fossacesia) e l?Eremo dannunziano (San Vito Chietino), i Ripari di Giobbe (a Ortona), insenature selvagge bagnate da un mare incontaminato. Il tutto ?puntellato? dai suggestivi Trabocchi, le strane e secolari macchine da pesca che si affacciano sulla costa, riconosciute dall?Unesco patrimonio dell?umanità. A Chieti, scrigno di musei (in quello Archeologico è conservato il Guerriero di Capestrano) e antichissime chiese (da non perdere la cattedrale di San Giustino), Paglione ha lasciato il segno al Museo Barbella, con le cento e uno opere di settanta artisti che compongono la collezione Arte per immagini, da De Chirico a Lopez Garcia, e alla Carichieti, dove cinquantotto acquerelli di Aligi Sassu raccontano in maniera delicata i Promessi sposi. L?itinerario tra antico e nuovo si conclude a Tornareccio. Anche l?antico borgo che ha visto nascere Paglione offre una perla preziosa: la collezione In nomine patris, una quarantina tra dipinti, sculture e bozzetti di autori vari (Sassu, Falconi, Marini) custoditi nella Sala d’arte Pallano, che prende il nome dal monte alle spalle della ?capitale abruzzese del miele?. Proprio su Pallano, dove sorgono le sannitiche Mura Megalitiche (V secolo a.C.), Legambiente ha realizzato percorsi didattici all?insegna di un turismo divertente e pulito. Il tutto in uno scenario mozzafiato, da dove si scorge l?Adriatico all?orizzonte, mentre alle spalle, manco a dirlo, la Maiella madre veglia sorniona. Da non perdere Costa dei Trabocchi Mix incontaminato di natura, sapori, abbazie, mestieri, borghi e volti, è uno degli itinerari più affascinanti dell?Abruzzo. Su alcuni trabocchi è possibile mangiare ottimo pesce, con la luna che ammicca sul mare. www.calalenta.com Enoteca regionale A Ortona, nel seicentesco Palazzo Corvo, c?è il luogo adatto per conoscere i vini abruzzesi, la loro storia e il loro legame con il territorio. www.enotecaregionale.abruzzo.it Casanatura Fontecampana Alle falde di Monte Pallano, è il centro di educazione ambientale gestito da Legambiente. Offre attività didattiche, campi estivi, laboratori, vacanze verdi, alla scoperta di un turismo sostenibile. www.casanaturafontecampana.it Teatro Marrucino Cuore della vita culturale di Chieti, offre un cartellone che spazia dalla lirica all?operetta, dal teatro dialettale ai concerti. La domenica da non perdere i Concerti aperitivo. www.teatromarrucino.it

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.