A cura della redazione di Vita
sintesi di Franco Bomprezzi
Gli italiani mangeranno brioches? Forse, perché sicuramente comprano meno pasta. È questo il tema che segnaliamo dai quotidiani oggi in edicola. Un argomento sollecitato dall’allarme del ministero del Tesoro.
Il Corriere della Sera segnala il boom della pasta con un colonnino in prima, di spalla, e poi il pezzo è l’apertura della sezione Economia, con l’analisi di Mario Sensini. L’aumento medio annuo del 30,4% si spiega in parte con l’impennata dei prezzi del grano duro usato per la produzione: 325 euro a tonnellata, con un incremento su base annua del 24. “Quel che sorprende di più, nel caso della pasta – scrive il Corriere – è l’estrema variabilità dei prezzi al consumo che si registrano nelle diverse città italiane”: Tema questo, sviluppato da La Stampa, dove gli spaghetti campeggiano in prima. Ma con un taglio un po’ da giornale “locale”. Occhiello: Caro spaghetti, ma a Roma costa un euro in meno”, Titolo “A Torino la pasta è d’oro”.
La pagina 17 è del tutto dedicata al tema con titolo a 4 colonne “Pasta, città che vai prezzo che trovi”. Ovviamente l’abbrivio dell’inchiesta è dato dall’ultimo documento sui prezzi del Tesoro che ha certificato per la pasta un rincaro del 30,41% nei primi sei mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2007: un aumento record, ben superiore al + 25% fotografato dall’Istat in luglio. Ma come indicano i titoli della Stampa l’inchiesta è dedicata alla diversità dei rincari su base territoriale, una infografica illustra così la sperequazione sul chilo di pasta: Aosta 4,80 euro al chilo, Milano 3,60, Torino 3,40, Palermo 2,20. Potenza 1,60, Rovigo addirittura 1,58.
Un altra infografica è dedicata a tutti i rincari di quest’anno: Gasolio +31,9% (più della pasta), Pane +13,2%, Latte +11,8%. Insomma, attrezzarsi con la sobrietà all’autunno.
la Repubblica dà in prima, richiamo piccolo però, la notizia del “Super rincaro della pasta 30% in 6 mesi”. Alle pagine 11 e 20 ampio spazio. Luca Iezzi dà conto delle rilevazioni del ministero del Tesoro: crescono a due cifre anche pane, latte, ovviamente benzina e gasolio (+ 24,5 e 31,9%). A una cifra il rincaro di luce e gas (9%), autostrade (7) e treni (6,4%). Il nodo, scrive il giornalista, è la ripresa: come governo e sindacati affronteranno questa situazione. Una prima risposta potrebbe essere la riforma dei meccanismi dei rinnovi contrattuali. Ma mentre ci si aspettano iniziative a favore dello sviluppo e dell’equità sociale, arriva la notizia che forse sarà innalzata a 62 l’età minima per la pensione delle donne. Nella stessa pagina, intervista a Brunetta: “Sui fannulloni tiro dritto 60 milioni di italiani sono con me”: «sto facendo una battaglia di sinistra, forse non è chiaro a Epifani… Sono un socialista in Forza Italia. Questa battaglia è infatti per la povera gente, per quelli che non possono consentirsi il lusso di rivolgersi a una pubblica amministrazione “parallela” o “privata”. Sono i semplici quelli che aspettano in coda».
A pagina 20, la prima dell’economia, un pezzo (“Ocse: allarme recessione crescita zero per l’Italia”) spiega i rischi per la nostra economia. Ben più interessante la ripresa nelle pagine milanesi: “Il carrello della spesa costa 500 euro all’anno in più”. Una giornata al super con una donna e i suoi 3 figli. Strategie di difesa – fai da te e tanta consapevolezza alimentare. A finaco il predsidente del Codacons, Marco Donzelli, rilancia i farmers market.
Il manifesto dedica un piccolo spazio al carovita. In compenso, il contropiano è tutto per l’acqua (“L’acqua fa gola”). Si racconta la vicenda di Aprilia, in provincia di Latina, dove da anni l’acqua è in mano a una spa legata alla multinazionale Veolia: gli aumenti sono stati del 300%. I cittadini sono andati per via legale. L’ultimo episodio è proprio di agosto: blitz dell’azienda (spalleggiata dai carabinieri) per applicare riduttori ai “morosi” (che in realtà continuano a pagare l’acqua, ma al comune e alle tariffe di un tempo)… Avvenire accanto all’articolo con i dati e la risposta di Coldiretti, presenta l’elenco delle città più care. Vince Aosta, con un kg di pasta a 4,8 euro. In fondo Rovigo, con 1,58 euro. Sul podio rimangono Milano (3,6 euro) e, a pari merito, Firenze, Torino, Bolzano.
Il Sole 24 Ore parla dei rincari a pag. 21. Coldiretti sottolinea che è sempre nel passaggio tra campo e tavola che lievitano i prezzi: il grano subisce aumenti del 369% nel percorso, il pane addirittura del 1.325%. Articolo in Economia, ma molto piccolo, su il Giornale: analisi di ogni comparto, con tutti i dati, ma niente commento o approfondimento. E neppure Italia oggi dà spazio al carovita, preferendo aprire con “La carica dei consulenti”: ancora sotto contratto quelli del governo Prodi, cui nei 100 giorni si sono affiancati i consulenti scelti dai ministri di Berlusconi. Tabelle, numeri per ministeri, qualche curiosità (Alain Elkann, 20mila euro dal ministero Beni culturali). A pagina 21, interessante la notizia sul fiasco Rai: “Rai, una disfatta alle Olimpiadi”: investiti quasi 90 milioni, per raccogliere pubblicità per un totale di 25 (la Rai ha mandato 145 giornalisti a Pechino!). Il pezzo spiega che non è una novità: la scarsa o nulla reddittività pubblicitaria era già stata registrata a Torino, ad Atene…
E inoltre sui quotidiani di oggi:
Corriere della Sera – editoriale di apertura “Una scuola per l’Italia”, firmato da Ernesto Galli della Loggia. Una lunga e sofferta analisi della crisi della scuola italiana, che dipende dalla crisi dell’idea di Italia. La scuola “si sente una istituzione inutile e in realtà lo è”. Notevole: “La scuola italiana non riesce più a conferire alcuna autorevolezza a nessun fatto, pensiero, personaggio o luogo di cui si parli nelle sue aule”…
la Repubblica – “La banca europea della salute” è il titolo di un pezzo che parte in prima e prosegue all’interno: descrive il progetto di una banca digitale con i dati di salute di tutti i cittadini europei (a regime dal 2015, finanziata per il 50% dalla Ue). Un accordo raggiunto da 12 paesi, Italia compresa. Ma solo 10 regioni del centro nord hanno aderito. Assente tutto il sud. Attualmente solo la Lombardia ha messo in piedi un sistema informatico regionale.
la Repubblica/2 – Il caso del ragazzo catanese affidato al padre perché simpatizzante comunista: sollevazione della politica (Bertinotti preoccupato, Ferrero che chiede l’intervento del Quirinale). Intervistina alla Meloni, ministro della gioventù, che dice:«mi rasserena» il fatto che il giudice affermi di non aver preso in considerazione l’appartenenza politica del ragazzo, ma «se la copia della tessera del circolo di Rifondazione compare nel dossier dei servizi sociali, la trovo una cosa pericolosa»; «ogni tessera di partito, comunque la si pensi, simboleggia un impegno civile, che è alla base della nostra democrazia».
Il Sole 24 Ore – pag. 25: decolla l’accordo taglia-mutui voluto dal Governo: entro il 29 agosto le banche che hanno aderito devono mandare la proposta di rinegoziazione per chi ha il tasso variabile (in realtà si aumenta il numero delle rate).
La Stampa – Pagine 8/9: inchiesta sui “Bambini cavia”. Choc in Argentina, nel 2007 la GlaxoSmithKline ha somministrato un vaccino a 15mila piccoli nel Nord del Paese. Dodici tra loro, fanno sapere le autorità argentine che hanno aperto una inchiesta e sospeso la somministrazione, sono morti. La GSK replica, nessuna prova che i decessi siano legati alla sperimentazione “e poi 15 decessi su 15mila somministrazioni è una percentuale di decessi sotto la media nazionale”.
Avvenire – pag. 9: boom di arrivi di minori a Lampedusa, in tre mesi ne sono giunti 775 e i più erano soli (635). Difficile identificarli e pure dimostrarne la minore età (per cui non potrebbero essere espulsi). Nel pezzo anche una lunga e approfondita intervista agli operatori di Save The Children a Lampedusa. Sotto, la storia di Zara (nome di fantasia), in fuga da quando aveva 9 anni per cercare la madre che l’aveva abbandonata, e del suo viaggio dall’Eritrea all’Italia, tra violenze e tristezza.
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