Cultura

Staminali: Cei, decisione Ue “moralmente inaccettabile”

"La scienza deve servire l'uomo e non servirsi di lui", si legge in una nota, "soprattutto quando egli e' nella condizione della sua massima fragilita', un embrione''

di Redazione

”Moralmente inaccettabile”. Cosi’ la Presidenza della Conferenza episcopale italiana definisce la decisione del Consiglio dei Ministri dell’Unione europea di prevedere, nell’ambito del 7° programma quadro di ricerca, finanziamenti che agevolano ricerche sulle linee cellulari staminali di origine embrionale, ”la cui produzione – afferma la Cei – comporta e continuera’ a comportare la soppressione di embrioni umani”.

”La Cei – si legge in una nota diffusa oggi – ha da sempre e piu’ volte ribadito che ogni ricerca che coinvolge gli embrioni umani si colloca in una inammissibile visione antropologica, che considera l’esistenza umana non come fine, bensi’ come mezzo per raggiungere altri scopi, pur nobili, come la cura delle malattie e la stessa conoscenza scientifica. La scienza deve servire l’uomo e non servirsi di lui, soprattutto quando egli e’ nella condizione della sua massima fragilita’, un embrione nei primi giorni della sua vita”.

Da qui l’appello dei vescovi italiani ”ai politici italiani e a quanti ancora possono fermare questa deriva etica” e all’Ue perche’ ”in nessun modo agevoli, con propri finanziamenti, questo grave attentato alla dignita’ dell’uomo che tradisce il valore fondamentale della vita umana, senza il quale ogni altro valore individuale e sociale perde la propria consistenza. Benedetto XVI – conclude la Cei – ci ha ricordato che la ”tutela della vita in tutte le sue fasi, dal primo momento del concepimento fino alla morte naturale”, rientra tra i ”principi che non sono negoziabili”.

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