Mondo

Stop alla corruzione: da sola erode il 25% del pil africano

Forum Nairobi 2007, i grandi temi /5: Giustizia. Secondo l'Unione africana sono 148 i milioni di dollari che ogni anno vanno in fumo a causa di mazzette e ruberie. Di Marina Mazzini

di Redazione

Giustizia, buon governo e sviluppo in molti Paesi africani camminano su binari paralleli e interdipendenti, se si pensa che secondo l?Unione Africana la corruzione ogni anno erode il 25% del Pil del continente – circa 148 miliardi di dollari – innescando anche un aumento del costo dei beni di consumo del 20%. Il che chiaramente incide sulle fasce più vulnerabili. La Banca per lo Sviluppo Africana indica che la corruzione erode il 50% delle entrate, una percentuale superiore a quella del debito estero di ciascun Paese africano. In Africa il sottosviluppo alimenta la criminalità e la criminalità genera sottosviluppo. La mancanza di infrastrutture, la scarsa scolarizzazione, la povertà, contribuiscono al dilagare dei reati e a moltiplicare la schiera delle vittime. Il numero di magistrati e di agenti di polizia è il più basso del mondo: così il tasso di omicidi in Africa è il più alto del pianeta e solo un colpevole su dieci viene perseguito.

Gli interventi di cooperazione tecnica che l?Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia (Unicri) sta sviluppando in alcuni Paesi africani nel campo del contrasto al traffico di esseri umani e della ricostruzione dei sistemi di giustizia percorrono i binari della giustizia e dello sviluppo umano. Le azioni intraprese riguardano infatti sia il piano legislativo e giudiziario, che quello dello sviluppo sociale.

L?obiettivo è promuovere la cultura della legalità e dei diritti umani, creando in parallelo i presupposti per l?assistenza alle vittime e le misure che possano garantire un percorso dignitoso alle persone: dalle donne trafficate ai minori in conflitto con la legge. Un elemento per il successo di questi interventi è la partecipazione della società civile, attraverso il coinvolgimento delle risorse presenti nei Paesi e l?azione di sensibilizzazione dei cittadini. Promuovere la giustizia in alcuni stati africani significa soprattutto tutelare i diritti delle persone più vulnerabili e introdurre misure per contrastare la criminalità che le sfrutta. Ma soprattutto significa lavorare con i governi e le organizzazioni della società civile per recuperare una cultura della giustizia che le guerre e l?impoverimento hanno indebolito.

In Africa il rafforzamento dello stato di diritto è fondamentale per lo sviluppo. Il programma di contrasto al traffico di donne e minori dalla Nigeria all?Italia realizzato dall?Unicri ha permesso l?attuazione dei dettati internazionali nella legislazione nigeriana, la firma di un accordo per favorire la cooperazione giudiziaria tra i due Paesi nella lotta contro i gruppi della criminalità che gestiscono la tratta e, al contempo, protezione delle vittime e la realizzazione di programmi di microcredito. Un dato: a Torino, su 1.236 vittime della tratta: più del 60% – 749 – erano nigeriane. Altro Paese in cui l?Unicri sta realizzando un programma simile è il Mozambico.

Anche qui si vuole potenziare le strutture che si occupano di minori e promuovere il reinserimento e la formazione dei giovani. Si fa riferimento anche ai tribunali comunitari dei quartieri: formati dagli anziani, essi non sono riconosciuti a livello governativo e tuttavia sono una risorsa da far crescere secondo la normativa internazionale, poiché sono un punto di riferimento. Oggi in Mozambico sta nascendo una nuova percezione e si inizia finalmente a considerare il minore in conflitto con la legge come un individuo in crescita, una risorsa alla quale affidare speranze e possibilità.

I programmi dell?Unicri in questi Paesi si basano anche sul trasferimento di conoscenze, sulla formazione di assistenti sociali, giudici e forze dell?ordine. La formazione non è solo un modo per promuovere la cultura della legalità e i diritti umani, ma garantisce anche la continuità delle attività. Una volta create le condizioni, sarà il personale locale a proseguire il cammino.

L?Unicri, come molte altre organizzazioni delle Nazioni Unite e della società civile, sta contribuendo a gettare le basi per costruire un percorso comune verso la giustizia e lo sviluppo umano. è fondamentale far crescere occasioni come quella del Forum Sociale Mondiale. Questi momenti rappresentano occasioni uniche nelle quali entra in campo un?umanità che attraverso migliaia di voci esprime la necessità di garantire sviluppo e giustizia, dove attraverso un modello di cittadinanza partecipe si riafferma che l?individuo è al centro di tutto.

Come recita lo slogan del Forum Sociale Mondiale, ?un altro mondo è possibile?, sarà possibile nel momento in cui la violazione di un diritto commessa in una regione sperduta del mondo verrà avvertita da tutti i Paesi, da tutte le persone.

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