Enrica Tesio

Adolescenza, l’età in cui i figli ci smascherano

di Daria Capitani

Scrittrice, blogger, un film e uno spettacolo teatrale, per Enrica Tesio nel rapporto con i figli l’ironia ha sempre un posto di primo piano: «Quando parla del fratello grande, mia figlia dice: “Lui ha l’adolescenza!”, come se fosse un virus. Mi dispiace, non è una malattia e non c’è una cura». La sua intervista (qui in versione large per gli abbonati, con più contenuti rispetto al cartaceo) è su VITA magazine

È inconfondibile il tono di voce di Enrica Tesio. Divertente e divertito, anche di fronte al fallimento. Lei lo trasforma. Anzi, lo scrive. È nato da qui il suo blog, e da una bio che negli anni è cambiata. La prima diceva così: «Ho 35 anni, ho due figli, ho due gatti, ho un mutuo, ho un lavoro. C’è anche un padre, una brava persona per carità, che però qualche mese fa mi ha lasciato. E da allora scrivo». La più recente, invece, è tutta in due righe: «Ho tre figli, due gatti, un mutuo, un affitto, un amore, spero l’ultimo perché sto invecchiando». Nel mezzo ci sono un romanzo poi diventato film (La verità, vi spiego, sull’amore), un altro libro, una raccolta di poesie e uno spettacolo teatrale. Soprattutto, i figli sono cresciuti. Il più grande oggi ha 14 anni, è quasi adolescente.

L’abbiamo intervistata nel primo capitolo di Adolescenti, quello che non vediamo, il nuovo numero di VITA magazine che verrà presentato giovedì 3 luglio alle 19 al Nuovo Armenia in via Livigno 9 a Milano. Se hai un abbonamento leggilo subito qui e grazie per il tuo sostegno. Se vuoi abbonarti puoi farlo a questo link.

Nel suo blog, Tiasmo, l’adolescenza occupa un posto in prima fila. Perché?

È una fase di cambiamento, una di quelle in cui l’essere umano si modifica di più. Non è l’unica: ho una bambina di quattro anni e non è lontano il ricordo di quando avevo la percezione che si addormentasse in un modo e si risvegliasse diversa, più grande, o forse soltanto con una competenza in più. Succede lo stesso durante l’adolescenza e poi non ci succede più, restiamo adulti, immobili, fino al tracollo (sorride, nda). In adolescenza si gioca tutto in tempi rapidissimi: è affascinante e spaventoso allo stesso tempo. Come in tutti i cambiamenti improvvisi, da genitore ho l’impressione di trovarmici in mezzo senza accorgermene. È come un’onda che non hai visto arrivare: la differenza, di fronte agli adolescenti, è che loro sono al largo e tu sei a riva, a guardare. 

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