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Innovazione

I gelati al gusto della sostenibilità ambientale e sociale

di Emiliano Moccia

Dopo aver girato l’Italia, Rocco Naviglio è tornato nella sua città, a Foggia, per aprire una bottega in cui realizza gelati, granite, sorbetti artigianali al gusto della sostenibilità ambientale e sociale. Con un occhio sempre attento alle storie delle persone e del territorio

Rocco Naviglio realizza gelati artigianali al gusto della sostenibilità ambientale e sociale. Perché le materie prime che utilizza per preparare i suoi prodotti parlano di persone, di storie, della terra in cui vive. «Il gelato è un mezzo di comunicazione che permette di promuovere me stesso, il mio territorio e di mettermi al servizio delle piccole realtà della mia comunità». Dopo aver girato l’Italia, Rocco ha deciso di tornare nella sua città, in Puglia, a Foggia, dove ha aperto una bottega che sperimenta le varie contaminazioni gastronomiche, trasformandole in gelati, granite, sorbetti. Con un occhio sempre attento alle tradizioni e alla stagionalità.

Il gelato è un mezzo di comunicazione che permette di promuovere me stesso, il mio territorio e di mettermi al servizio delle piccole realtà della mia comunità

— Rocco Naviglio

«Stagionalità e territorialità sono alla base del mio operato, perché significa lavorare seguendo il ritmo dei periodi dell’anno. I dolci natalizi o legati alle tradizioni tipiche del territorio, per esempio, si possono trasformare in un gelato, e questo vale per ogni cosa, mettendo attenzione alla sfera sociale e culturale. Mi piace l’idea di poter unire e valorizzare due aspetti per me importanti: le esperienze sociali del territorio e la sostenibilità ambientale».

Il gelato con il grano cotto, dolce tipico di Foggia che si prepara il 2 novembre, giorno dei morti

Persone, sostenibilità, ambiente, inclusione. Educazione al gelato. La sfida di Rocco Naviglio, 33 anni, che ha appreso l’amore per la terra anche dagli insegnamenti della famiglia, è ricominciata quando è tornato nella sua città con una mission ben definita. «Sono rientrato con l’idea di rendermi utile per la mia comunità attraverso il mio artigianato. La nostra è una bottega, un laboratorio sempre in fermento dove sperimentare prodotti, idee, servizi, progetti». Le sue parole d’ordine, infatti, sono «sostenibilità, territorio e rivalutazione sociale delle persone. L’idea di educazione gelato artigianale é nata in piena pandemia, mentre tutto il mondo fuori era incupito io sognavo».

Il gelatiere gira per i luoghi, in questo caso porta l’educazione al gelato in una libreria

Un sogno che presto si è trasformato in realtà, in azione concreta. A partire dal concetto di innovazione nel settore della produzione del gelato. «La bottega é sostenibile. Lavoriamo con la corrente domestica ottimizzando i consumi elettrici in un’ottica di riqualificazione ambientale e sostenibilità territoriale scegliendo prettamente materie prime locali» spiega il gelatiere. «Siamo riusciti ad ottimizzare i consumi energetici ed idrici con l’aiuto di una macchina che manteca il gelato espresso garantendo un ridotto apporto di zuccheri. L’eliminazione del raffreddamento ad acqua e del lavaggio della macchina tra un ciclo e l’altro permettono il 100% di risparmio idrico, straordinaria rivoluzione che aiuta l’ambiente e lavora contro il riscaldamento globale».

L’idea di educazione gelato artigianale é nata in piena pandemia, mentre tutto il mondo fuori era incupito io sognavo

— Rocco Naviglio

Oltre alla sostenibilità ambientale, il gelatiere è particolarmente attento a tutto ciò che ruota nel territorio, provando a mescolare la vita delle persone nella realizzazione dei gusti dei suoi gelati. «Ho creato un concetto di gelateria che offre un’esperienza multi-sensoriale in un ambiente unico e intimo in cui tutti si sentono a casa gustando prodotti che raccontano il territorio».

Le sue produzioni, dunque, guardano alle storie delle persone, con un’attenzione particolare a quelle più fragili. Come la sua ultima produzione, composta con «i taralli dolci alle mandorle di Brecciolosa, realizzati dagli ospiti con problematiche legate alla salute mentale, il miele “Volìo”, la cui produzione favorisce l’inserimento lavorativo di persone con fragilità diverse, e la mela annurca campana dell’Agrimontana. Questo gusto» conclude Naviglio «rappresenta un progetto importate, che guarda all’integrazione sociale e alla sostenibilità ambientale e del territorio».


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