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Giornata mondiale autismo

Storia di Alice: quando l’autonomia si dice con un fiore

di Veronica Rossi

Alice è una ragazza nello spettro autistico, una delle prime beneficiarie dei progetti di housing e di inclusione lavorativa della Fondazione La Comune, che punta a creare percorsi di indipendenza a 360 gradi per persone con disabilità intellettive e relazionali

Alice ama il minestrone e le passeggiate all’aperto, assieme a sua mamma o alle sue coinquiline. Ama anche invitare gli amici a casa e festeggiare insieme i compleanni, così come il suo impiego nel negozio “Fiori all’occhiello” di Milano, dove innaffia le piante, le porta fuori in esposizione, le cura e cambia loro l’acqua. «Mi piace il mio lavoro», dice, «e mi piace anche essere autonoma».

Alice ha 34 anni, è una persona nello spettro autistico ed è stata una delle prime a entrare all’interno dei progetti sull’housing e sull’inclusione lavorativa di La Comune, fondazione che si occupa di percorsi di indipendenza a 360 gradi per persone con disabilità intellettiva. Da circa una decina d’anni, vive in un appartamento condiviso con altre due giovani, nel contesto del progetto di co-housing “Le case comuni”, dove ragazzi con e senza disabilità intellettive – studenti o giovani lavoratori – vivono assieme. Si tratta di creare un vero percorso di vita indipendente, che passa come per tutti i giovani anche per l’abitare autonomo, l’allontanarsi dalla casa dei genitori e la ricerca di un lavoro; tutte cose che non sarebbero possibili – o non sarebbero vissute appieno – in una comunità.

«Ognuna di noi ha la sua giornata e le sue attività», racconta Alice. «Di solito stabiliamo un menù settimanale; le altre due ragazze hanno problemi col lattosio, quindi prendiamo formaggi senza lattosio. La spesa la facciamo prevalentemente io e Antonella, la nostra educatrice, che viene un paio di giorni alla settimana». A seguire le persone con disabilità intellettiva all’interno del progetto, infatti, c’è un’équipe di educatori e pedagogisti, che sviluppa un percorso individualizzato per ciascuno e che, tuttavia, non è residente: l’indipendenza deve essere reale, non simulata. Le sfide maggiori di questa avventura? Per Alice imparare a pulire il bagno – cosa che non aveva mai fatto prima dell’esperienza dell’abitare autonomo – e a prendere i mezzi pubblici. Per ora ha imparato a cucinare la pasta, le uova all’occhio di bue e altre semplici ricette, ma non esclude di apprendere a far altro in cucina nel futuro. Non i dolci però: non le piacciono molto, le bastano le torte e i pasticcini durante le feste che organizza con le coinquiline e gli amici.

Le persone di Le Case Comuni
Le persone di Le Case Comuni, Alice è inginocchiata al centro

«Alla sera di solito guardiamo un film di animazione», continua la giovane, «che duri però più o meno un’ora e mezza, perché andiamo a letto presto: io lavoro tutte le mattine e il venerdì faccio tutto il giorno». I negozi “Fiori all’occhiello” si trovano in via Adige e in via Trivulzio a Milano e sono un altro dei progetti della Fondazione La Comune. Il personale è composto da professionisti del settore, che lavorano assieme a giovani con disabilità intellettiva, in un luogo in cui le differenze convivono e dimostrano tutta la ricchezza che si può generare dall’incontro di diversi tipi di menti e di persone. Il negozio – oltre alla vendita di piante e fiori – offre servizi sia per i privati che le aziende, dalla creazione di composizioni floreali alla manutenzione del verde, passando per l’allestimento e la cura di balconi e terrazzi, la fornitura del verde per uffici, alberghi e ristoranti, i catering floreali e la realizzazione di orti didattici nelle scuole. «Mi piace, è bello stare in negozio», è il commento di Alice.

Piante esposte in un negozio di fiori
L’interno del negozio

Ma la vita della giovane è ricca e non può essere descritta solo parlando di casa e lavoro. Una delle sue più grandi passioni è la ginnastica artistica, di cui è una campionessa: ha anche vinto i campionati italiani della Federazione italiana degli sport paralimpici degli intellettivo-relazionali (Fisdir) e si allena in ben due società sportive; in una di queste è impegnata in una squadra assieme a ragazzi e ragazze con disabilità, con cui fa le gare più importanti. «Sono molto brava nella trave», dice, «ma sono arrivata anche seconda nelle parallele e nel trampolino alle regionali». Le altre passioni di Alice sono la lettura e le passeggiate nella natura. «Amo camminare con mia mamma al parco delle Cave (uno dei parchi di Milano, ndr)», conclude, «oppure con i miei amici. Ci vado durante il giorno, se il tempo è bello».

In apertura, foto del team di “Fiori all’occhiello” (Alice ha la maglia azzurra e il fiore rosa. Foto dalla Fondazione La Comune

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