Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Codice della strada

Strisce blu gratis ai disabili. Il governo dice no al fondo

È in corso alla Camera la discussione sul nuovo codice della strada che, dall'andamento dei lavori del provvedimento che delega al governo la sua revisione, sta deludendo le aspettative di chi spera in una viabilità dolce. Anche sul fronte sosta, come denuncia Maria Chiara Gadda (Italia Viva) si ostacola la mobilità delle persone con disabilità

di Redazione

«La decisione del governo di bocciare l’emendamento che istituisce il fondo necessario a far sì che i comuni possano rendere gratuita la sosta nelle strisce blu per le persone con disabilità è un’occasione persa». Sono parole di Maria Chiara Gadda, vice-presidente del gruppo di Italia Viva alla Camera, a proposito del Codice della strada.

La discussione del disegno di legge sugli interventi in materia di sicurezza stradale e delega al Governo per la revisione del codice della strada è in corso anche oggi, mercoledì 20 marzo, a Montecitorio.

Battaglia di civiltà

«Si tratta di una battaglia di civiltà» continua Gadda, «da tempo promossa da Cittadinanzattiva, Vita e Uildm, indispensabile per garantire il diritto alla mobilità alle persone con disabilità nei tempi e modi desiderati, e a costi sostenibili. Insieme alla inciviltà che ancora sussiste rispetto all’occupazione abusiva degli stalli dedicati, in molte aree del Paese nemmeno il Trasporto pubblico locale consente l’attuazione piena di questo diritto». 

«Nella scorsa legislatura» ricorda «era stata approvata la pdl, a mia firma, che inseriva questa norma generale nel Codice della strada, proprio per uniformare sul territorio nazionale una scelta che alcuni comuni avevano già fatto in modo autonomo». 

«Ora serve fare un passo in avanti perché molti comuni ancora non si sono adeguati, e la creazione di un piccolo fondo a disposizione degli enti locali è una proposta di buonsenso per stimolare questa buona prassi. Confido per questo che al Senato governo e maggioranza possano riconsiderare la loro posizione», ha concluso la parlamentare.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA