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SUD AMERICA. E’ allarme indigeni in Paraguay

Le organizzazioni locali lanciano un appello per la protezione delle tribù del posto cui vengono tolte le terre con deforestazione e distruzione

di Redazione

Dopo una tavola rotonda promossa dal Programma per lo Sviluppo delle Nazioni Unite (Undp), nove organizzazioni locali paraguayane hanno lanciato un drammatico appello per la protezione della terra degli Indiani incontattati del Paraguay occidentale. «La presenza dei Totobiegosode isolati (nella foresta) dimostra che quella è, ed è sempre stata, la loro terra» si legge nel comunicato delle nove organizzazioni. L’invasione di quell’area da parte di una compagnia e la sua deforestazione e distruzione costituiscono un’aggressione contro la tribù e un’appropriazione indebita delle loro proprietà». «In accordo con la costituzione nazionale e le norme internazionali, lo Stato paragauyano deve adempiere all’obbligo di riconsegnare ai Totobiegosode la loro terra interamente, e non a pezzi».
La terra dei Totobiegosode è stata distrutta da due compagnie brasiliane, la Yaguarete Pora e la River Plate, che mirano ad utilizzarla per il pascolo del bestiame da macello. Il numero dei Totobiegosode incontattati è sconosciuto, ma alcuni di essi hanno familiari già contattati. I parenti dei Totobiegosode isolati stanno cercando di proteggere l’ultima porzione rimasta del loro territorio fin dal 1993, anno in cui hanno intentato un’azione giudiziaria rivendicando la proprietà di 5.500 kmq di terra.
Tra le nove organizzazioni locali si contano l’Opit (l’Organizzazione composta da quei Totobiegosode già contattati) e la Gat, un gruppo locale di sostegno.
Il direttore generale di Survival International, Stephen Corry, ha dichiarato oggi: «Il governo deve ascoltare le richieste dei Totobiegosode e delle organizzazioni locali che li sostengono. Ha il dovere di riconoscere i Totobiegosode quali legittimi proprietari della loro terra, assicurandosi che alle compagnie brasiliane venga vietato di lavorare nell’area».
Survival sostiene gli Ayoreo sin dagli anni ’70, quando la tribù fu oggetto di un’intensa e violenta attività missionaria, capeggiata dal gruppo fondamentalista americano New Tribe Mission, determinato a convertire gli indigeni e costringerli in insediamenti stanziali.

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