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SUDAN. Boniver in missione per verificare esiti cooperazione

L'inviato del ministro Frattini andrà anche in Darfur. L'anno scorso l'Italia ha destinato 21 milioni di euro per la cooperazione in Sudan

di Redazione

L’inviato speciale del ministro Frattini per le emergenze umanitarie, Margherita Boniver, è in Sudan per discutere con le autorità locali dei processi di pace in corso (soluzione della crisi in Darfur e attuazione dell’Accordo di pace tra Nord e Sud Sudan) e della situazione umanitaria nel Paese. Boniver avrà anche incontri con i responsabili delle Nazioni Unite e delle ong italiane. Nel 2008 per la cooperazione in Sudan l’Italia ha destinato 21milioni di euro, per interventi nei settori dell’educazione, della sanità, dello sviluppo delle attività produttive e per il rafforzamento dei diritti delle donne e dell’infanzia. Le Ong italiane presenti in Sudan sono una trentina, disseminate in tutto il territorio.

La visita iniziata ieri si articola in tre giorni e prevede tre tappe: Khartum, El Fasher, capitale del Nord Darfur, e Juba, capitale del Sud Sudan. Una intera giornata della missione sarà dedicata al Darfur, regione che la Boniver ha già personalmente visitato due volte, e dove avrà colloqui con le autorità locali ed i rappresentanti della missione delle Nazioni Unite e dell’Unione Africana in Darfur, Unamid. E’ prevista anche una visita a Zam Zam, un campo per i rifugiati nel Darfur settentrionale. In Sud Sudan, la Boniver incontrerà il presidente Salva Kiir. L’incontro consentirà anche di sollevare la vicenda del connazionale Pier Albino Previdi, a cui l’inviato speciale renderà successivamente visita in carcere. A Juba, sarà anche inaugurato l’ufficio della Cooperazione allo Sviluppo del ministero degli Esteri.

«Siamo entusiasti del lavoro delle Ong italiane e siamo grati per la loro presenza in Sudan. Queste organizzazioni sono le benvenute, e ci impegniamo affinchè l’atmosfera nel nostro Paese possa essere il più ospitale possibile» ha detto Mustafa Osman, consigliere del presidente della Repubblica del Sudan el Bashir incontrando a Khartoum l’inviato speciale del ministro Frattini. Osman ha ringraziato il governo italiano, e ha chiesto all’ inviato della Farnesina un maggiore impegno soprattutto per lo sminamento delle terre dell’Est del Sudan, oltre che per la realizzazione di infrastrutture e di realtà produttive in tutto il Paese.

A marzo il Sudan ha espulso 13 ong internazionali e sospeso le attività di tre ong locali all’indomani della decisione della Corte penale internazionale dell’Aia (Cpi) di spiccare un mandato di arresto contro il presidente el Bashir.

Oggi il governo di Karthoum ha fatto sapere che il Sudan è pronto ad accogliere nuove organizzazioni non governative occidentali nella regione del Darfur, ma non intende autorizzare il rientro delle 13 ong espulse a marzo. La dichiarazione è avvenuta in coincidenza con l’arrivo nel Paese del responsabile per gli Affari umanitari dell’Onu John Holmes. «Per le 13 ong espulse, non c’è nulla da fare. Ma questa decisione non chiude la porta a nuove ong americane, britanniche, francesi o altre, con un nuovo nome e un nuovo logo», ha detto Hassabo Mohammed Abdelrahman, presidente della Commissione sudanese per gli affari umanitari.

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