Non profit

Suicidi giovanili: progetto per prevenirli in Lombardia

Approvato dalla giunta regionale il progetto "Trattamento acuto di soggetti adolescenti con tentato suicidio" che sarà realizzato al Fatebenefratelli

di Redazione

Sarà avviato all’ospedale Fatebenefratelli di Milano il primo servizio ospedaliero integrato per l’assistenza ai giovani che hanno tentato il suicidio. È stato approvato dalla giunta regionale lombarda, su proposta dell’assessore alla Sanità, Alessandro Cè, il progetto denominato: “Trattamento acuto di soggetti adolescenti con tentato suicidio” che sarà realizzato dall’Azienda ospedaliera Fatebenfratelli con il supporto dell’associazione “L’Amico Charly”, onlus che, dal 2001, promuove iniziative e organizza servizi mirati alla prevenzione del disagio giovanile.

Nel progetto è previsto che il Fatebenefratelli metta a disposizione alcuni posti letto per il ricovero dei ragazzi nel reparto di pediatria e di psichiatria dove sarà fornita loro un’assistenza specializzata integrata con un percorso di psicoterapia da parte di un’équipe di esperti che opera al Crisis Center
dell’associazione “L’Amico Charly”, che da tempo si occupa di sostenere i ragazzi e le loro famiglie.
Il progetto sperimentale che avrà la durata di tre anni ha l’obiettivo di elaborare un modello di servizio
da esportare anche in altre aree.
Per la sua realizzazione la Giunta regionale ha approvato lo stanziamento di 450mila euro, 150mila euro l’anno per i tre anni previsti

La realtà dei suicidi giovanili è assai spesso sottovalutata. Si stima infatti che solo uno su quattro dei giovani che tentano il suicidio ha poi un contatto con le strutture sanitarie: il 75% dei casi rimane sconosciuto alle statistiche ufficiali. Il problema invece sta ora assumendo carattere di vera e propria
emergenza.
Nei giovani fino a 25 anni infatti il suicidio è la seconda causa di morte dopo quella per incidente stradale. E mentre il numero dei suicidi negli ultimi 20 anni tra i giovani che hanno un età tra i 20 e i 25 (una delle classi più a rischio, anche se l’età tende ad abbassarsi) è pressoché costante, è invece aumentato del 50% il numero di coloro che lo hanno tentato.
Oggi circa la metà dei decessi per suicidio è preceduta infatti da un tentato suicidio. Inoltre, il numero dei suicidi è maggiore tra gli uomini e si mantiene costante nel tempo, pur con qualche oscillazione.
Mentre gli adolescenti milanesi condividono con i coetanei lombardi e italiani gli stessi valori di rischio, le giovani milanesi hanno un rischio di morte per suicidio che è circa il doppio di quello delle ragazze italiane e lombarde.
All’interno della stessa Lombardia, poi, vi sono zone particolarmente a rischio: primo fra tutti il territorio di Milano e provincia, dove si stima che i casi di tentato suicidio da parte di ragazzi arrivino fino a 1.000/1.500 l’anno, seguito da zone montane come la Val Seriana e la Valtellina e dal Mantovano.

Il progetto, approvato dalla Giunta regionale, unico in Italia e tra i pochissimi in Europa, tenta di dare una risposta innovativa al dramma del suicidio giovanile non solo con interventi di natura farmacologica, ma soprattutto con il sostegno psicologico che vada alle origini del disagio giovanile.

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