Mondo
Tagli alla cooperazione, Ong: un brutto segno per l’Italia in vista del G8
Il commento del presidente dell'associazione ong italiane ai tagli alla cooperazione decisi dal Dpef.
di Redazione
“L’autorizzazione di spesa di cui alla legge 3 gennaio 1981, n. 7 e alla legge 26 febbraio 1987, n. 49 relative all’aiuto pubblico a favore dei Paesi in via di sviluppo è ridotta di 170 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2009”. Un comma di tre righe (l’11 dell’articolo 60) del Documento di programmazione economico finanziaria firmato Giulio Tremonti taglia di quasi la metà i’aiuto pubblico allo sviluppo gestito dal Ministero degli Affari Esteri.
“il governo italiano si presenta al G8 che si terrà in Giappone dal 7 al 9 luglio prossimo dimostrando un ulteriore passo indietro nell’impegno verso i paesi poveri. A maggior ragione che nello stesso Dpef si incrementano di 90milioni di euro l’anno gli stanziamenti per le missioni militari all’estero”. Sergio Marelli, Presidente dell’Associazione ONG Italiane, in partenza per il Giappone dove parteciperà al Vertice in rappresentanza delle 160 Ong che aderiscono all’Associazione, commenta così la notizia del taglio che il governo italiano avrebbe proposto nel dpef alla voce cooperazione.
“Nell’ambito degli incontri che regolarmente come società civile (Coalizione Italina contro la povertà – GCAP) abbiamo con l’equipe della presidenza del Consiglio nel percorso dei vertici G8 – spiega Marelli – lo scorso 1 luglio abbiamo incontrato lo Sherpa italiano, Ambasciatore Giampiero Massolo, il quale ci ha confermato che l’obiettivo del Vertice in Giappone sarà quello di confermare gli impegni precedentemente assunti, in particolare per quanto riguarda gli aiuti ai paesi poveri, soprattutto all’Africa. Non ci saranno nuovi impegni aggiuntivi a quelli di Gleneagles (2005) e Heilingendam (2007)”.
Un dato che “già lascia intravedere un risultato insoddisfacente – commenta Marelli – ancor più oggi quando la crisi alimentare e quella climatica che colpiscono il pianeta aggravano la situazione della povertà e della fame nel mondo. Un peso aggiuntivo alle fragili economie dei paesi in via di sviluppo che allontana ulteriormente la possibilità concreta di raggiungere entro il 2015 gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e che invece richiederebbe uno scatto di responsabilità da parte dei paesi ricchi del Nord del mondo e soprattutto dei G8”.
In particolare, per quanto riguarda l’Italia, “questo taglio riduce ulteriormente la percentuale di PIL destinata alla cooperazione allo sviluppo che nel 2007 si era già ridotta allo 0,19% – aggiunge Marelli -. Risultato che relega il nostro Paese agli ultimi posti della classifica dei paesi donatori e allontana definitivamente l’Italia dagli impegni assunti con la UE di stanziare per il 2010 lo 0,51% del PIL”.
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