Cultura

Tanzania, preoccupazione per i profughi burundesi

Dall'inizio dell'anno circa 3.500 burundesi hanno varcato il confine e la cifra continua a crescere con una media di circa 100 nuovi arrivi al giorno

di Redazione

Nelle ultime settimane, un numero crescente di cittadini burundesi ha attraversato il confine per cercare rifugio nella vicina Tanzania. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime grave preoccupazione per le loro condizioni di vita nei centri temporanei della Tanzania in cui vivono.

Attualmente i richiedenti asilo nei tre centri di transito nel distretto di Kibondo, nella Tanzania nord-occidentale, sono oltre 4mila. Dall’inizio dell’anno circa 3.500 burundesi hanno varcato il confine e la cifra continua a crescere con una media di circa 100 nuovi arrivi al giorno. Solo nella giornata di ieri, sono state registrate più di 500 persone appena arrivate nei centri lungo il confine, la maggior parte delle quali a Nyakimonomono, dove al momento vivono più di 2.500 persone.

Le condizioni di vita a Nyakimonomono e in altri centri temporanei non sono buone. Queste strutture sono state pensate per ospitare solo per un breve periodo coloro che hanno appena attraversato il confine. L’UNHCR e le agenzie partner hanno fatto del proprio meglio per migliorare la situazione nei centri, potenziando la fornitura d’acqua, scavando canali di scarico vicino alle docce e ai punti di raccolta dell’acqua, creando nuove discariche e nuove cucine.

Ciononostante, i rischi per la salute rimangono molto elevati a causa dalla presenza di così tante persone in strutture create per numeri molto inferiori. L’UNHCR ha negoziato con le autorità tanzaniane la possibilità di trasferire lontano dal confine, in campi già esistenti, coloro cui è stato riconosciuto il diritto d’asilo. Finora, tuttavia, l’asilo è stato garantito solo a un piccolo numero di persone, 57 delle quali sono state trasferite venerdì scorso nel campo di Mkugwa e altre 100 vi verranno trasferite la prossima settimana.

La maggior parte dei nuovi arrivati proviene dalla provincia di Ruyigi, nel Burundi orientale, e indica scarsità di cibo e crescente insicurezza come le principali ragioni della loro fuga. Tra i nuovi arrivati si riscontrano evidenti casi di malnutrizione. Un bambino piccolo è morto al suo arrivo la settimana scorsa, mostrando gravi segni di disidratazione, mentre tre altri bambini sono morti in gennaio a causa di una grave infezione respiratoria. Desta inoltre preoccupazione il fatto che molti dei nuovi arrivati fossero da poco ritornati in Burundi, dopo aver vissuto per anni da rifugiati in Tanzania.

In Tanzania l’UNHCR assiste circa 350mila rifugiati, 195mila dei quali provenienti dal Burundi. Dal 2002 l’Agenzia svolge un’operazione di rimpatrio volontario per i rifugiati burundesi, attraverso la quale ha assistito oltre 290mila persone che hanno scelto di ritornare nel proprio paese. Nei mesi scorsi, tuttavia, il numero di persone che scelgono di rimpatriare ha raggiunto i livelli più bassi dall’inizio dell’operazione.

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