Disabilità
Taxi, Roma Capitale ignora l’accessibilità
Su mille nuove licenze previste da Roma Capitale, appena 200 saranno per taxi allestiti per il trasporto di persone con disabilità. Vincenzo Falabella (Fish): «Un numero largamente insufficiente per rispondere alle reali necessità di mobilità inclusiva della città»
di Redazione
Duecento su mille. Tanti (o meglio pochi) sono i taxi allestiti per il trasporto di persone con disabilità tra le mille nuove licenze previste da Roma Capitale. Fish esprime «preoccupazione e insoddisfazione» per quando previsto dal bando appena chiuso da Roma Capitale che ha visto arrivare 44.274 domande: fra essi, il 2,5% si è candidato esclusivamente per il trasporto disabili e il 18,5% ha fatto domanda per entrambe le licenze.
«Duecento licenze su mille sono una quota largamente insufficiente per rispondere alle reali necessità di mobilità inclusiva della città. Noi ci saremmo aspettati che tutti i nuovi taxi autorizzati fossero accessibili, in nome di quella accessibilità universale che tutti invochiamo», spiega Falabella. Questa scelta peraltro «sarebbe stata a costo zero per l’amministrazione comunale e molto probabilmente avrebbe abbassato i costi del servizio di trasporto individuale per persone con disabilità, che al momento il Comune è costretto ad appaltare in parte a società esterne».
I trasporti pubblici di linea a Roma sono quasi totalmente inaccessibili e il taxi sarebbe un’alternativa per sanare questa grave mancanza. «Non garantire un numero sufficiente di taxi accessibili significa non rispettare il diritto alla mobilità di una parte importante della popolazione. È impensabile che in una città come Roma ci sia un’attenzione così bassa nei confronti delle persone con disabilità e per i temi della mobilità accessibile. Chiediamo un ulteriore intervento delle istituzioni per rivedere questa distribuzione e aumentare il numero di licenze accessibili, al fine di garantire pari opportunità a tutti i cittadini e turisti, nel pieno rispetto dei principi di inclusione sociale», conclude Falabella.
Foto di Johannes Krasser da Pixabay
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