Welfare

TEATRO. In scena i giovani di seconda generazione

Dal 6 al 9 giugno, in scena al Teatro dell'Angelo di Roma lo spettacolo "Outsiders"

di Redazione

di Lucia Ritrovato

Il teatro per farsi conoscere e parlare dei loro problemi, magari facendo cadere qualche tabù o luogo comune. I giovani di seconda generazione, ovvero i figli di famiglie straniere che hanno scelto l’Italia come paese di emigrazione, per la prima volta propongono a Roma uno spettacolo inedito sul tema caldo dell’integrazione. Rendendosi portavoce degli oltre 400mila stranieri nati nel Belpaese ed in “cerca” di cittadinanza (l’anacronistica legge italiana è ancora basata sullo ius sanguis), 11 ragazzi di “G2” hanno ideato uno spettacolo dal titolo Outsiders ( in scena al Teatro dell’Angelo di Roma dal 6 al 9 giugno).

Sono sei i protagonisti della pièce scritta dalla ventitreenne Jessica Costa Moreno e Francesco Talarico e diretta da Walter do Rosario. Tutti giovani under trenta, per caso esclusivamente eritrei e capoverdiani. Ma anche italiani che assieme a loro condividono le difficoltà e la ricchezza di vivere in una società a tutti gli effetti multietnica.
La storia è ambientata in una sala d’aspetto della Questura di Roma, luogo “simbolo” per tutti gli stranieri. È li che confluiscono le storie di Said (interpretato da Benny Hopffer Almada) un ragazzo di seconda generazione di origine somala a capo di un movimento chiamato “Outsiders” che lotta per velocizzare processi di acquisizione della cittadinanza. E di Bianca (Oriana Sena), la sua fidanzata italiana che ha lavorato nei centri di accoglienza di Lampedusa ed è impegnata nel sociale.
Alle loro storie principali si intersecano quelle di Vivienne (Linda Evora) richiedente asilo, Andrea (Corrado Ruffini) italiano che lavora per un associazione che aiuta gli immigrati con le pratiche burocratiche, Jenny (Jennifer Monteiro), ragazza di G2 e Mohamed (Biniam Johannes) in cerca del rinnovo del permesso di soggiorno. All’attore Antonello Avallone, direttore artistico del Teatro dell’Angelo, è affidato il ruolo di “mediatore” nella discussione accesa e costruttiva tra i personaggi.

«L’idea dello spettacolo», racconta Costa Moreno, giovane sceneggiatrice capoverdiana, studentessa di giurisprudenza «è nata in maniera molto semplice: io e i mie amici di seconda generazione e alcuni ragazzi italiani conosciuti a scuola o all’università volevamo parlare delle nostre vite. Soprattutto di come ci si sente stranieri e mai integrati in una terra dove si è nati e vissuti. Molti di noi parlano addirittura i dialetti italiani e ci considerano ancora stranieri! Troppo spesso siamo giudicati solo dal colore della nostra pelle o da quello che c’è scritto sulla carta d’identità».
«Lo spettacolo» aggiunge il co-autore Talarico «si basa sulle nostre esperienze concrete, mettendo insieme il punto di vista degli italiani, ricco di luoghi comuni e quello degli stranieri costretti a lottare con leggi che non permettono mai una sana integrazione. È un’analisi della nostra società che non ha altra pretesa che far riflettere».

Outisiders è un progetto dell’associazione Tabanka onlus, finanziato dall’Unione Europea all’interno del progetto “Gioventù in Azione”. Ha il patrocinio dell’Ambasciata del Capo Verde in Roma.

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