Famiglia
Terremoto: Cittadinanzattiva, scuole non sicure
Numeri e riflessioni per prevenire
di Redazione
Quanto a corridoi e uscite di emergenza, soltanto nel 7% dei casi le zone di passaggio sono prive di ostacoli e solo nel 9% le vie di fuga sono sempre libere da ingombri. Quando esistono le uscite di emergenza, solo in 1 scuola su 5 sono dotate di chiusura antipanico e soltanto nel 13% dei casi rimangono aperte anche durante le attivita’ didattiche. E ancora: in 9 scuole su 10 la prevenzione antincendio e’ quasi nulla: soltanto il 4% degli edifici monitorati dispone di estintori e soltanto in 1 scuola su 5 e’ visibile la segnaletica antincendio. Mentre, nonostante il dirigente scolastico abbia l’obbligo di redigere un ‘documento di valutazione dei rischi’, in 4 scuole su 5 questo non accade: non esistono documenti di questo tipo, non esistono piani di emergenza e non si realizzano iniziative di formazione e informazione relative alla sicurezza. Le disposizioni ufficiali relative alla messa in sicurezza delle scuole, fissate da una legge del ’90 – denuncia Cittadinanzattiva -, prevedevano come termine ultimo per l’adeguamento di tutti gli edifici scolastici quello del marzo 1993. Successivamente, di proroga in proroga, si e’ arrivati alla quarta, il cui termine e’ il 31 dicembre 2004. In piu’ occasioni Cittadinanzattiva ha sottolineato come, alla luce anche della sua indagine, “si evidenziasse il permanere di una situazione di grave pericolosita’ in cui versavano gli edifici scolastici di ogni ordine e grado” esprimendo, al tempo stesso, il dubbio “circa la possibilita’ di adeguarsi, nei tempi previsti, anche a causa dei tagli apportati a questi capitoli di spese negli anni passati e nell’ultima Finanziaria
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