Cultura

Terrorismo. Cossiga e Segio, due opinioni a confronto

L'ex esponente di Prima linea Segio: "Il pentitismo è l'altra faccia della violenza". L'ex presidente della Repubblica: "Mambro e Mantovani vanno rispettate"

di Redazione

‘Il termine pentimento e’ diventato impronunciabile, sinonimo di mercimonio, di scambio giudiziario, di condanna degli ex-compagni. Una parola svilita”. Sergio Segio, ex Prima Linea tornato libero a gennaio dopo aver scontato 22 anni di carcere, commenta la scelta della brigatista Cinzia Banelli di collaborare con gli inquirenti. ”Noi ci siamo assunti le nostre responsabilita’ senza scaricarle su altri. Il pentitismo e l’irriducibilismo – continua Segio in un’intervista a REPUBBLICA – sono due fratelli siamesi, rispondono alla stessa logica di violenza che prevarica la vita altrui. Dove i mezzi, feroci, sarebbero nobilitati dal giusto fine”. Segio non crede che i pentiti siano stati piu’ utili dei dissociati nella lotta al terrorismo. ”Pure noi abbiamo fatto azioni concrete – ricorda – per esempio consegnando le armi. Prima Linea, attraversata dal fenomeno della dissociazione, si e’ dissolta, mentre le Br con i loro pentiti sono sopravvissute. Occorre scavare il terreno sotto la lotta armata”. ”Non si sconfigge il terrorismo militarmente – avverte Segio – ma nelle coscienze. Se ci si ferma alla logica militare, magari per un po’ le Br si ridurranno a un rito privato. Poi si riprodurranno all’infinito”. L’ultimo passaggio dell’intervista e’ riservato alla fuga di Cesare Battisti. ”Non so se Battisti sia davvero fuggito, ma non mi stupirebbe perche’ rientrerebbe nella sua storia. Lui e Scalzone continuano a rifiutarsi di assumere le proprie responsabilita’. Non tanto giudiziarie, quanto umane, politiche e culturali’

”Tutte le proteste per l’intervento al Meeting di Rimini di Francesca Mambro e Nadia Mantovani sono frutto non di spirito di giustizia e di verita’ ma solo di vendetta”. Lo dice il senatore a vita Francesco Cossiga commentando le polemiche suscitate dalla presenza alla manifestazione di Cl delle due terroriste, oggi impegnate alla Fiera di Rimini in un dibattito intitolato ”Un’altra opportunita”’. ”Bisogna tenere presente – spiega l’ex presidente della Repubblica – che l’uomo, qualunque cosa faccia o abbia fatto rimane sempre uomo. O, per dirlo in maniera ‘politically correct’, la donna e l’uomo rimangono sempre donna e uomo, che quindi hanno una personalita’, un’anima, dunque debbono essere rispettati ed ascoltati e si deve tener conto della loro esperierienza”. Le due ex terroriste sono state invitate al Meeting dopo che, nella scorsa edizione, il presidente emerito della Repubblica aveva chiesto che fosse data loro la possibilita’ in questa sede di raccontare la loro esperienza.

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