Mondo
Terrorismo, Pentagono e Africa. Si apre la “rete”
Gli Usa intendono mettere in rete diversi Paesi in un'iniziativa anti terrorismo che comprende, oltre alle comunicazioni satellitari protette, l'addestramento di battaglioni
di Redazione
La guerra preventiva degli Stati Uniti contro il terrorismo di matrice islamica e anti occidentale si rivolge all’Africa. Il Pentagono intende ‘mettere in rete’ diversi Paesi (Algeria, Ciad, Mali, Mauritania, Niger, Senegal, Nigeria, Marocco e Tunisia, forse in futuro anche la Libia) nell’ambito di una iniziativa anti terrorismo che comprende, oltre alle comunicazioni satellitari protette, l’addestramento di battaglioni specializzati nel controllo delle frontiere. Dovrebbero essere stanziati per questo progetto, il cui fine ultimo e’ quello di fornire gli obiettivi ai militari locali, messi in grado di svolgere autonomamente missioni anti terroristiche, 500 milioni di dollari nei prossimi sette anni, secondo quanto anticipa oggi il Washington Post. Il piano messo a punto dal Pentagono prevede anche il drastico rafforzamento degli ufficiali presso le ambasciate americane nella regione, al fine di aumentare la raccolta e la condivisione di informazioni di intelligence con le autorita’ locali.
L’Africa rischia di offrire ai diversi gruppi terroristici ispirati ad al Qaeda rifugi sicuri in futuro. Gia’ ora e’ stato registrat un flusso di alcune cellule dall’Iraq, dove un quarto dei combattenti stranieri sono di origine africana. La scorsa primavera quindi e’ stata approvata l’Iniziativa transahariana contro il terrorismo, una esercitazione congiunta a cui partecipano nel Ciad un migliaio di militari delle forze speciali americane.
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