Mondo
Terrorismo: Usa cita ex capo servizi segreti saudita
Il principe Turki al-Faisal, capo dei servizi segreti di Riad e' stato citato in giudizio da un tribunale federale del distretto di Columbia
di Redazione
Arabia Saudita ancora nel mirino nelle indagini sul terrorismo. Il principe Turki al-Faisal, capo dei servizi segreti di Riad fino a due settimane prima degli attentati dell’11 settembre, e probabile prossimo ambasciatore saudita a Londra, e’ stato citato in giudizio da un tribunale federale del distretto di Columbia, che gli chiede un risarcimento danni di 600 milioni di dollari nella causa intentata dai famigliari delle vittime degli attacchi dello scorso anno. Secondo quanto scrive il ”Washington Times”, Turki al-Faisal e’ stato citato in giudizio perche’, da capo dei servizi segreti di Riad, ha finanziato il regime dei Talebani in Afghanistan, dove ha trovato rifugio Osama Bin Laden, ‘mente’ degli attentati dell’11 settembre. Il suo coinvolgimento nella causa civile intentata dai parenti delle vittime degli attacchi a New York e Washington rischia di creare ulteriori problemi alla sua nomina ad ambasciatore a Londra, che dovrebbe essere annunciata dal governo di Riad nei prossimi giorni, dopo un rinvio di sei settimane.
Il Foreign Office britannico si e’ per il momento rifiutato di confermare se il principe Turki, 57 anni, educato a Oxford, molto vicino alla famiglia reale, sia un candidato a quel posto. Lo stesso silenzio e’ mantenuto da fonti diplomatiche saudite, che si limitano ad affermare che si sta ancora considerando la questione. Sostituito dopo 25 anni di servizio due settimane prima degli attentati dell’11 settembre, il principe Turki al-Faisal conosce bene Osama Bin Laden, che incontro’ piu’ volte durante l’invasione sovietica dell’Afghanistan, e, insieme ai servizi segreti pachistani (Isi), ha finanziato il regime dei Talebani. Nei mesi scorsi, ha definito Bil Laden ”uno dei piu’ violenti e piu’ crudeli assassini della nostra storia”. Nei mesi scorsi, l’ex capo dei servizi segreti sauditi ha piu’ volte sostenuto di aver tentato di negoziare con i Talebani l’arresto del terrorista saudita e la sua estradizione a Riad, ma il tentativo sarebbe andato a vuoto dopo il bombardamento americano dell’Afghanistan nell’agosto del 1998, deciso in rappresaglia agli attentati contro le ambasciate americane in Kenya e Tanzania.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.