Welfare

Trenta giorni al fresco per un po’ di sole

di Redazione

Passerà il Natale in carcere dopo essere stato condannato per furto di corrente elettrica. Sembra un film o una barzelletta e invece è tutto vero. Carlo Ziveni, residente a Bellegra, non era certo uno che se la passava bene: nel 2004 ha collegato la propria abitazione ad un palo della luce, per rubare l’elettricità che gli avevano staccato. Condannato, è stato trasferito il 3 settembre scorso a Rebibbia, da dove uscirà il 3 gennaio. Ma non è l’unico caso che, per un reato non certo da emergenza sicurezza, si è concluso con la reclusione. Un altro esempio? Romeo Monti, ultrasettantenne di Anzio, ha pagato cara una giornata in spiaggia. L’anziano ha avuto la malaugurata idea di andare al mare con il suo ombrellone ed è stato arrestato per occupazione abusiva di spiaggia. Risultato: 30 giorni al fresco, sempre in quel di Rebibbia. E non è tutto. Risulta che un senza fissa dimora di Roma, di cui non è stato reso pubblico il nome, sia stato prelevato dalle forze dell’ordine direttamente all’ospedale, dov’era ricoverato, per scontare tre mesi di carcere per furto. Aveva rubato un pezzo di pane in un supermercato. L’intransigenza del magistrato è stata giustificata col fatto che il reo era recidivo: «Non era la prima volta che rubava per mangiare», rivela l’ufficio del Garante regionale dei diritti dei detenuti.

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