Cultura

Turista per loro

Idee. Vincere la sofferenza con la fantasia. Un ragazzo di Como ci è riuscito così

di Gabriella Meroni

Quella parola non la pronunciano mai. Né in reparto, né a casa, né – verrebbe da pensare – in nessun altro luogo. I familiari e gli amici di Alessio Sgnaolin, un ragazzo comasco che proprio questa settimana compie diciotto anni, preferiscono parlare di coraggio, ripresa, guarigione. E anche l?Istituto dei Tumori di Milano per loro è semplicemente ?l?ospedale?. Ma non perché vogliano mascherare dietro pietosi eufemismi ciò che è troppo doloroso dire. La vera ragione della reticenza di chi conosce Alessio è che davvero, parlando con lui, l?ultima cosa a cui si pensa è che stia male. La sua malattia (per cui Alessio è stato anche operato e si sta curando con risultati che fanno molto ben sperare) l?ha portato a ricoverarsi più volte in un reparto oncologico pediatrico – in cui vengono ospitati ragazzi fino ai ventuno anni di età -, ma non è riuscita ad abbatterlo. Anzi, incredibilmente si è rivelata un?occasione in più per mettere alla prova la sua creatività. Alessio, infatti, da sempre appassionato di computer, disegno e grafica, e allievo della scuola d?arte di Cantù, ha realizzato la guida turistica di Milano più originale che sia in circolazione, perché pensata espressamente per i ricoverati dell?Istituto dei Tumori.

Quaranta pagine utili
L?idea è venuta l?anno scorso a due insegnanti del Comune di Milano, Antonia e Paola, che lavorano nel reparto pediatrico dell?Istituto come maestre dei bambini delle elementari e animatrici delle attività di tutti gli altri. Il settimo piano dell?ospedale è un po? il loro regno: qui, tra computer, videogiochi, libri illustrati e videocassette di cartoni animati i piccoli pazienti possono giocare, studiare e occupare il tempo libero in modo costruttivo e mai noioso. Qui sono nati diversi libretti a cura dei ragazzi: tramite il programma ?Publisher?, per esempio, i più grandi hanno impaginato delle fiabe illustrate per i più piccoli. O creato originali biglietti d?auguri. Ma la guida turistica di Alessio, lo si capisce subito da come ne parlano, è un po? il fiore all?occhiello degli operatori. Che spiegano le origini di una pubblicazione unica nel suo genere. «Spesso i piccoli pazienti o i loro genitori ci chiedevano informazioni per poter visitare la città nei giorni di permesso, specialmente il sabato e la domenica» ci dice la signora Antonia Biasi. «E noi riuscivamo a fornire soltanto qualche indicazione generica, tipo ?andate in piazza del Duomo? o cose del genere. Ma capivamo che non era sufficiente». Un giorno di settembre, dunque, quando Alessio era appena stato ricoverato per sottoporsi a un altro ciclo di terapie, viene avvicinato dalle insegnanti, che gli propongono di abbozzare insieme a loro un aiuto scritto per i ricoverati decisi a trasformarsi in turisti per qualche ora. Alessio accetta, pensando all?inizio di stampare solo qualche volantino. Poi invece ci prende gusto, e in tre mesi di lavoro nasce ?Passeggiando per Milano?: quaranta pagine divise in nove percorsi guidati (dal Cenacolo di Leonardo alla Pinacoteca di Brera, dal Castello Sforzesco a San Babila passando per via Montenapoleone), più tre ?sezioni speciali? dedicate ai Navigli, allo stadio Meazza e al Museo del giocattolo dei Martinitt.

«Non ho fatto niente di speciale»
Con una particolarità: ciascun percorso parte dall?Istituto dei Tumori e lì si conclude, tramite chiare indicazioni sugli autobus da prendere per arrivare e tornare senza perdere la strada. Per il resto, tutte le informazioni ?turistiche? sono state inserite da Alessio secondo le priorità di un ragazzo di (allora) diciassette anni: subito dopo i canonici ?cenni storici? su ciascun monumento, che lui stesso ammette candidamente di aver copiato qua e là, ecco qualche suggerimento per pranzare (rigorosamente ad hamburger), l?indirizzo del negozio dove trovare l?ultimo Swatch, la boutique dello stilista più in voga, i grandi magazzini a più piani e i classici megastore di musica e dischi. E poi ancora gli orari dei musei, il costo dei biglietti, e perfino la riproduzione ?scannerizzata? dello ?Sposalizio della Vergine? di Raffaello conservato a Brera.

L?autore, modesto, si schermisce. «Non ho fatto niente di speciale», mormora ad occhi bassi nel salotto della sua villetta di Mariano Comense. La mamma e la nonna, intanto, lo guardano orgogliose e un po? commosse. Lui sale e scende disinvolto da una sedia altissima creata apposta per lui da un amico artigiano, per quando – «Altri tempi, per fortuna», dice la mamma – era ingessato fino al petto e non riusciva a piegare le gambe. Oggi invece cammina con una sola stampella, è magro ma in forze, e si prepara per andare al mare con i suoi amici, in agosto.

Adesso va a ruba
Intanto la sua guida turistica, passando di mano in mano, è diventata uno strumento essenziale all?interno dell?ospedale stesso. I volontari della Lega italiana per la lotta contro i tumori, infatti, la stanno distribuendo in ogni reparto, mettendola a disposizione di tutti i ricoverati non milanesi. L?accoglienza? Decisamente superiore alle aspettative. «Non riusciamo a soddisfare tutte le richieste», conferma Gianna Tinini, coordinatrice del settore volontariato della Lega tumori. «Praticamente se la contendono. Molti ci hanno chiesto di fotocopiarla, o di staccare le pagine di un certo itinerario per percorrerlo in giornata. Ci vorrebbe qualcuno che la stampasse in più copie, in modo da renderla disponibile per tutti». La guida di Alessio lo meriterebbe. ?Vita? ha bussato a Palazzo Marino. E qualcosa si è già mosso.

L’assessore
Bella, si stampi

Le strade descritte da Alessio sulla sua guida turistica potrebbero tra poco convergere su Palazzo Marino. E da qui ripartire verso gli altri ospedali della città. L?idea è dell?assessore allo Sport, Giovani e Tempo Libero, Sergio Scalpelli, che ha appreso da ?Vita? dell?esistenza della guida per giovani ospiti dell?Istituto dei Tumori, e se ne è dichiarato subito entusiasta. «Il coraggio di questo ragazzo mi colpisce molto» ci ha detto. «E mi sembra che il suo libretto meriti di più di una semplice diffusione interna. Si potrebbe quindi distribuirlo, apportando le opportune modifiche, a tutti i ragazzi che vengono a Milano per farsi curare in un qualsiasi ospedale e devono rimanere in città per un certo periodo». La fotocopiatrice dell?Istituto, che finora ha riprodotto il libretto di Alessio, potrà dunque riposarsi? «Credo di sì. In questi giorni mi metterò in contatto con il reparto di pediatria e chiederò di spedirmi una copia della guida per esaminarla personalmente. Ma fin d?ora mi impegno a trovare il modo di divulgarla e farla conoscere a quante più persone possibile».

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