Mondo
Uganda: domani si vota sul multipartitismo
Ugandesi alle urne per un referendum sulla reintroduzione o meno del multipatitismo. Il "sì" ultra favorito
di Redazione
Alle urne domani in Uganda per un referendum che propone la reintroduzione del multipartitismo nel Paese. Scontato l’esito: sara’ una valanga di si’, anche perche’ questa e’ l’indicazione del presidente Yoweri Museveni, che gode di grande seguito, e che e’ proprio colui che nel 1986, dopo la presa del potere, aboli’ i partiti denunciando la pericolosa deriva tribale che essi comportavano.
Oggi, sostiene il leader ugandese, tale rischio non c’e’ piu’, per cui e’ tempo di ristabilire le regole democratiche. Ma molti osservatori individuano nell’iniziativa di Museveni una sorta di ‘foglia di fico’ per nascondere la chiara tendenza che emerge in virtu’ della quale gli sara’ consentito un terzo mandato presidenziale, emendando in tal senso la Costituzione che lui stesso aveva voluto, ed in cui il tetto massimo era di due. Risoluzione gia’ approvata due volte, e a larghissima maggioranza dal Parlamento, in termini che tra l’altro non pongono piu’ limiti al numero di mandati presidenziali.
Museveni per ora non si pronuncia, ma e’ scontato che alla fine – secondo la classica formula – si inchinera’ al volere popolare avviandosi cosi’ di fatto, secondo gli oppositori, ad una presidenza a vita. Deboli le reazioni dei paesi donatori dell’Uganda (sostengono il 40 per cento del budget del Paese), che pur denunciando i rischi di deriva autocratica, finora hanno effettuato tagli agli aiuti poco piu’ che simbolici. Del resto Musuveni e’ visto come un potente alleato dell’Occidente nella lotta internazionale al terrorismo, ed una figura utile ed influente nello scacchiere diplomatico regionale. In Uganda non ci sono partiti, ma solo un movimento, il Movimento di Resistenza Nazionale, di cui tutti i cittadini sono membri dalla nascita.
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