Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Welfare & Lavoro

Uguali italiani e stranieri al collocamento obbligatorio.

La Legge 68/99 parifica i diritti di tutti gli invalidi

di Rosanna Schirer

Mi hanno detto che, di recente, la Corte Costituzionale ha riconosciuto ai cittadini extracomunitari invalidi civili l?iscrizione alle liste di collocamento obbligatorio. Vorrei sapere se è vero. P.Z. (Pa) Sottolineiamo subito che, con sentenza n. 454 del 30/12/1998, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Serie speciale dd. 13/1/1999, la Corte Costituzionale ha riconosciuto il diritto dei cittadini extracomunitari invalidi civili di iscriversi alle liste del collocamento obbligatorio disciplinate dalla Legge n. 482/1968, alla pari dei cittadini italiani. La Corte Costituzionale ha ritenuto illegittima la posizione del Ministero del Lavoro che si ostinava a negare l?accesso degli stranieri extracomunitari al collocamento obbligatorio, rilevandone il contrasto coi principi di parità di trattamento ed uguaglianza di opportunità dei lavoratori extracomunitari regolarmente soggiornanti rispetto ai cittadini italiani, stabiliti già con l?adesione e la ratifica dell?Italia alla Convenzione n. 143 dell?OIL, successivamente ribaditi dalla legge n. 943/86 e, da ultimo, con la legge n.40/1998, che è andata ancora più in là, stabilendo per gli stranieri extracomunitari la garanzia del godimento dei diritti in materia civile in condizioni di piena uguaglianza con i cittadini italiani. Frattanto, il parlamento italiano ha approvato definitivamente la legge che stabilisce ?le norme per il diritto al lavoro dei disabili? (legge 12/3/1999, n. 68, Supplemento Gazzetta Ufficiale n.57 dd. 23 marzo 199), abrogativa della legge n. 482/1968. In base alle nuove norme, i datori di lavoro con oltre 50 dipendenti saranno tenuti ad assumere persone invalide nella misura del 7 per cento del proprio personale; quelli con un numero di dipendenti compreso tra 35 e cinquanta saranno tenuti ad assumerne almeno due; mentre quelli con un numero di dipendenti di almeno 15 ed inferiore alle trentacinque, almeno uno. L?assunzione di persone disabili, oltre a evitare le sanzioni previste nei casi di trasgressione, comporterà per i datori di lavoro incentivi sotto forma di sgravi contributivi. Il collocamento obbligatorio verrà decentrato alle Regioni. Da sottolineare infine che la nuova normativa entrerà in vigore a partire dal gennaio del 2000.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA