Non profit

Un nuovo strumento per un nuovo sviluppo

di Redazione

segue da pagina 33
Il come non è indifferente al perché
In questo dibattito va inserita e rilanciata la fiducia nel modello cooperativo come strumento cardine di democrazia economica e infrastruttura produttiva moderna di rilevanza sociale ed occupazionale. Cooperazione come soggetto teso ad affrontare le problematiche di una società in rapida trasformazione capace di produrre, distribuire e moltiplicare risorse, non modello marginale e meno efficiente dell’impresa capitalistica. Non è un caso che la recente indagine di Movimprese evidenzia che nel 2008 l’azienda Italia frena: meno 16mila imprese individuali, ma più cooperative. Come per l’impresa cooperativa anche per l’impresa sociale spesso non si colgono gli elementi di utilità collettiva e di innovazione.
Eppure, nell’attuale situazione di crisi generale, la cooperazione come soggetto e l’impresa sociale come strumento potrebbero offrire risposte evolutive di grande impatto. L’originaria ed originale forma di impresa sociale è rappresentata dalla cooperazione sociale con i suoi elementi costitutivi. La cooperazione sociale ha promosso con consapevolezza e coerenza un’azione culturale, politica, imprenditoriale tesa ad affermare la possibilità di coniugare l’attività di impresa con l’intervento sociale. La cooperazione sociale autentica, improntata al Codice della qualità cooperativa di Federsolidarietà, rappresenta un modello di impresa sociale a caratterizzazione intensa:
-natura non lucrativa
-finalità di interesse generale
-centralità delle risorse umane
-partecipazione democratica
-coinvolgimento degli stakeholders.
Le cooperative sociali quindi non devono “trasformarsi” in imprese sociali, come qualche sprovveduto in qualche improvvisato convegno afferma, lo sono già nella forma più piena, matura e feconda che vede nella partecipazione dei soci la base della dimensione comunitaria generatrice di risorse intangibili e ineludibili nei processi di sviluppo umano, sociale ed economico.
Rispetto ai fattori d’identità della cooperazione sociale, nell’impresa sociale viene a mancare la forma democratica di governance, elemento non caratteristico, ad esempio, delle fondazioni e degli enti religiosi.
L’impresa sociale non è una nuova forma giuridica ma una qualifica e, quindi, oltre alle cooperative imprese sociali, possiamo avere associazioni, fondazioni, società per azioni… imprese sociali.
L'”assunzione” di qualifica e la conseguente iscrizione alla specifica sezione della Camera di commercio è un processo in atto nel sistema della cooperazione sociale, del resto già iscritto al Registro delle imprese. Non vediamo segnali interessanti nel terzo settore, ancorato a volte a identità non chiare tra attività istituzionali e commerciali e che fatica a cogliere le opportunità dell’impresa sociale e ne attende i “vantaggi”.
Lo strumento “impresa sociale” consente di coalizzare nuove alleanze, di realizzare progetti multidimensionali, di interesse generale, di “riallocare” in forma non estemporanea risorse locali per sostenere la risposta a nuovi bisogni.
Senza ulteriori indugi dobbiamo contribuire a definire un’agenda di politiche attive per l’impresa sociale non perché conviene ma perché è uno strumento utile, anche per la cooperazione, per organizzare nuove energie mutualistiche e nuove generosità e per comporre un nuovo paradigma di sviluppo.

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