In Nicaragua sono ancora aperte le piaghe economiche e sociali aperte esattamente un anno fa dall?uragano Mitch. Una tragedia che ha danneggiato la casa di 139 mila famiglie, provocato più di 4000 morti e 3000 dispersi, causato danni per un miliardo di dollari, distrutto completamente 23 mila case e il 68% delle strade. La situazione attuale non è rosea. Molte persone vivono ancora sotto le tende delle organizzazioni umanitarie e la ricostruzione delle case va a rilento: nella città di Dipilto, dove si trova una cooperante di Mani Tese che ci ha inviato queste notizie, Mitch ha distrutto 94 case ma ne stanno ricostruendo solo 20. A questo ritmo, si prevede che per il 2000 mancheranno ancora 650 mila abitazioni ed edifici pubblici, il che significa che l?85% della popolazione mancherà di un alloggio. La povertà dilaga, dato che la maggior parte dei lavoratori non arriva a mantenere la famiglia: il 43% dei nicaraguensi infatti vive con meno di un dollaro al giorno.
Nonostante tutto ciò, Mitch ha provocato una grande ondata di solidarietà in tutto il popolo del Nicaragua: sono sorti in tutti i villaggi dei comitati di solidarietà per la gestione comune e trasparente degli aiuti. Inoltre si è costituito un coordinamento di associazioni che ha presentato al governo un modello di sviluppo per favorire la ripresa. Certo che il lavoro non manca, e Mani Tese, che coordina molti progetti di ricostruzione in Nicaragua, chiede il sostegno di tutti.
Per contribuire: ccp 291278 intestato a Mani Tese, causale ?Emergenza Centroamerica?; info tel. 02.48008617.
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