Famiglia

Una task force per la talassemia: il progetto Miot

Iniziativa di Cnr, SO.S.T.E. (Società per lo Studio delle Talassemie ed Emoglobinopatie), Fondazione Italiana Leonardo Giambrone e alcuni partner industriali, tra cui Chiesi e Schering

di Redazione

La talassemia, o anemia mediterranea, è una malattia ereditaria che nel nostro Paese colpisce 7 mila persone, con oltre 3 milioni di portatori sani, concentrati soprattutto nelle regioni meridionali e nel delta padano. Si tratta di un disturbo congenito, in cui il midollo osseo non è in grado di fornire all?organismo una quantità adeguata di globuli rossi.
Per sopperire a tale deficit, il talassemico deve sottoporsi a frequenti trasfusioni di sangue: questa terapia, però, comporta un pericoloso deposito di ferro nell?organismo ed espone il paziente al rischio di serie patologie correlate, specie a livello cardiaco. Le complicanze cardiovascolari sono la causa più frequente di mortalità nei soggetti talassemici: diventa allora fondamentale monitorare l?accumulo di ferro a livello di organi e tessuti e, in particolare, nel cuore.

Oggi, grazie alla Risonanza Magnetica T2*, è possibile migliorare la qualità della diagnosi e del monitoraggio, ottimizzando la scelta terapeutica ed aumentando l?aspettativa di vita dei pazienti. Questa nuova procedura diagnostica rappresenta l?unica tecnica di imaging per la valutazione non invasiva dei depositi di ferro nel cuore ed è il fulcro del Progetto MIOT, un?importante iniziativa nata dalla collaborazione tra il CNR di Pisa, la SO.S.T.E. (Società per lo Studio delle Talassemie ed Emoglobinopatie), la Fondazione Italiana Leonardo Giambrone e alcuni partner industriali, tra cui Chiesi e Schering, allo scopo di creare il primo network italiano di centri di cardio-radiologia dove sarà possibile eseguire una RM T2* con requisiti omogenei e standardizzati.

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