Mondo
Unicef: il 50% dei rifugiati sono bambini
L'organizzazione preoccupata per i bambini coinvolti nelle crisi in Siria e in Yemen
di Redazione
Preoccupazione, è quella che manifesta l’Unicef per le continue sofferenze dei bambini coinvolti nella crisi in Siria, e chiede ulteriori fondi per rispondere alle esigenze dei bambini siriani ora al riparo in Giordania, Libano e Turchia.
In un meeting a Ginevra del Forum umanitario sulla Siria, il vice direttore dei Programmi di Emergenza dell’Unicef, Dermot Carty, ha dichiarato che i bambini e i giovani rappresentano il 50% di tutti i rifugiati che giungono in Giordania, Libano e Turchia.
«L’Unicef è estremamente preoccupato per le notizie provenienti dal campo: dalle interviste a bambini e familiari risulta che la maggior parte dei minorenni sono traumatizzati e mostrano segni di grave disagio», ha detto Carty. «Ci appelliamo a tutte le parti coinvolte per proteggere i bambini dalle conseguenze fisiche ed emotive delle violenze e degli spostamenti».
Dermot Carty ha sottolineato il sostegno dell’Unicef per il Piano Regionale di Risposta (Rrp) coordinato dall’Unhcr, aggiungendo che, con il continuo afflusso di rifugiati, sono necessari maggiori finanziamenti il prima possibile. Dal lancio della Rrp a marzo, l’Unicef ha ricevuto meno di 1,5 milioni di dollari a fronte dei 7,4 milioni di dollari richiesti.
Altra situazione di grande preoccupazione per l’Unicef è quella dello Yemen, dove oggi sempre più bambini sono vittime di mine antiuomo e di ordigni inesplosi. Soltanto nei primi tre mesi del 2012 risulta che 13 bambini abbiano perso la vita e altri 12 siano stati mutilati a causa di mine antiuomo e ordigni inesplosi in 12 incidenti.
Nel 2011, 28 bambini sono stati uccisi e altri 9 sono stati mutilati a causa di ordigni inesplosi e mine antiuomo. Di questi, nel marzo dell’anno scorso, nel governatorato di Abyan, in un unico incidente, sono morti 18 bambini e altri 4 sono rimasti feriti nell’esplosione di una fabbrica di munizioni.
«Questi dati sono estremamente allarmanti», ha dichiarato Geert Cappelaere, rappresentante dell’Unicef in Yemen. «Il numero delle vittime nei primi tre mesi del 2012 ha quasi raggiunto il numero totale delle vittime del 2011».
All’inizio di questa settimana, tre bambini sono stati uccisi da una bomba nella provincia orientale di Hadramout. Secondo i funzionari governativi, erano in cammino verso la scuola.
«L’Unicef è profondamente turbato da questi sviluppi e sollecita fortemente il governo di transizione e tutte le parti interessate in Yemen a garantire, in ogni momento, la sicurezza di tutti i bambini e il loro accesso senza ostacoli a servizi sociali di base», ha detto Cappelaere.«I bambini rappresentano oltre la metà della popolazione dello Yemen ed è nostra comune responsabilità garantire il soddisfacimento dei loro diritti e la loro protezione», ha aggiunto
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