Formazione superiore

Università e Terzo settore, Pallucchi (Forum): «Investire insieme nell’innovazione»

La portavoce del Forum nazionale del Terzo settore interviene sulle tematiche che saranno al centro, venerdì 23 maggio, di un convegno della Fondazione Marco Biagi e dell'Università di Modena e Reggio, dedicato al capitale umano per il non profit. Ascolta il podcast

di Giampaolo Cerri

L’università italiana torna a occuparsi di Terzo settore. Non che abbia smesso di farlo, negli ultimi 30 anni, ma certamente certi entusiasmi di fine anni ’90 si erano andati raffreddando e lasciando sul terreno solo alcune poche iniziative di maggior tradizione.

Oggi, su impulso dell’Università di Modena Reggio e della Fondazione Marco Biagi, si torna a parlare di una formazione dedicata per il non profit che, nel frattempo, in questi tre decenni, è stato attraversato da profonde trasformazioni. A discutere di Terzo settore e capitale umano, quale contributo dalla formazione universitaria?, venerdì a Modena, ci saranno la viceministro Maria Teresa Bellucci, molti amministratori locali, i vertici di alcune importanti realtà nazionali come Fish con Vincenzo Falabella, Aics con Bruno Molea, Fondazione Ant con Raffaella Pannuti, Dynamo Academy con Serena Porcari, Fondazione Golinelli con Antonio Danieli, Federsolidarietà con Stefano Granata e altri atenei come Trento, Bologna e Università Cattolica di Milano. Leggi il programma al link sottostante.

Non mancherà il Forum nazionale del Terzo settore, ovviamente, col suo portavoce emiliano-romagnolo Alberto Alberani, che sostituisce Vanessa Pallucchi già precedentemente impegnata a Napoli.

Pallucchi ha voluto ugualmente intervenire sul tema, che è centrale per il Terzo settore italiano, nell’intervista che potete ascoltare al link sottostante.

Un’alleanza trasversale

Dopo aver ricordato l’impegno del Forum per il riconoscimento delle competenze dei volontari, Pallucchi ha ricordato come il mondo accademico «sia spesso nostro partner per iniziative di formazione interne». Ha spiegato la portavoce che nel mondo universitario «c’è quel principio di innovazione, di ricerca, dove quella formazione stessa che diviene laboratorio di indagine, di ricerca e di osservazione. È un meccanismo estremamente virtuoso che ci ha fatto anche evolvere».

E, paragonando questa nuova attenzione degli atenei al non profit a quella che, a fine anni ’90, innescò alcune iniziative importanti, Pallucchi ha detto di leggere oggi «una alleanza molto più trasversale e orizzontale. Tanto è vero che nelle università, prima molto più chiuse in se stesse, oggi si vuole investire insieme nell’innovazione, ma soprattutto scommettere sulla formazione. Oggi», ha proseguito, «siamo di fronte anche a tematiche per le quali condurre i soggetti del Terzo settore, sicuramente, ma anche persone, ragazzi, adulti alla formazione, c’è bisogno di intermediazione anche di tipo sociale. Bisogna prendere più per mano le persone, ma anche iniziare dagli enti di Terzo Settore, quelli più piccoli, piccolissimi, e fare un investimento nell’evoluzione che abbia al centro processi formativi. Su questo, con le università, si sta lavorando in una maniera molto più libera, aperta – che forse non c’era negli anni ’90 – ma su un terreno ancora più sfidante e complesso».

Ascolta l’intervista a Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum del Terzo settore

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