Cultura
Università: un progetto per promuovere lo studio fra i detenuti
A cura del Comune di Torino, Garante per i diritti delle persone private della libertà, Casa circondariale 'Lorusso e Cutugno', Università di Torino e Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo
di Redazione
Offrire opportunità di reinserimento sociale ai detenuti iscritti all’universita’ che hanno i requisiti richiesti dalla legge per accedere alle misure alternative al carcere o per essere avviati al lavoro all’esterno, frequentando tirocini nelle aziende. Questo l’obiettivo del progetto sperimentale, avviato grazie ad un protocollo d’intesa tra Comune di Torino, Garante per i diritti delle persone private della libertà, Casa circondariale ‘Lorusso e Cutugno’, Università di Torino e Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo.
L’accordo prevede che la direzione della casa circondariale individui tra gli studenti detenuti iscritti all’universita’ quelli che hanno i requisiti per richiedere misure alternative e segua le pratiche per ottenerle, che la Divisione Lavoro del Comune individui le situazioni aziendali nelle quali effettuare i tirocini e che l’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo avvii i tirocini, provveda al pagamento degli incentivi economici e al monitoraggio dei percorsi effettuati nelle aziende.
Inoltre, il protocollo prevede che l’Universita’ realizzi un tutoraggio per gli esami all’interno del carcere ed indichi un referente esterno per i partecipanti al progetto e che il Garante sostenga la realizzazione dei progetti facilitando l’integrazione con le risorse gia’ presenti sul territorio della citta’. Verso la fine del periodo di sperimentazione sara’ fatta una valutazione comune tra i partner per verificare i percorsi che sono stati realizzati.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.