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Economia & Impresa sociale 

Uno stipendio alla cicogna

Più di quattro milioni per ogni nascita, 350 mila lire al mese per i successivi 24 mesi di vita del bimbo. Totale: quasi 12 milioni a famiglia.

di Giampaolo Cerri

Trento vuol bene alla famiglia. Mentre la politica nazionale si attarda sulle questioni di principio, accapigliandosi sulle famiglie di fatto o rivendicando familismi della prima ora, dalla provincia italiana giunge una lezione di concretezza e di capacità amministrativa. Si tratta del ?nuovo pacchetto sociale? varato dall?assessore alla Sanità della Provincia di Trento, Paola Conci. Aiutata certo dalla ?ricchezza? conferitale dallo statuto autonomo della sua amministrazione, questa signora ha posto le basi di una piccola rivoluzione nelle politiche familiari, all?insegna del principio di sussidiarietà. L?intervento più importante riguarda la maternità: un fondo speciale, regolato come una sorta di assicurazione sociale, garantirà infatti a ogni famiglia un assegno di natalità di 4.370.000 lire per ogni figlio nato. Un altro assegno, di 350.000 lire mensili, sarà invece corrisposto per la cura del bambino, a partire dal quarto mese fino al compimento del secondo anno di vita. In totale, per ogni nuovo nato le famiglie trentine riceveranno quasi 12 milioni. Per poter usufruire di questi trattamenti è necessario che le donne siano iscritte al fondo: il ?premio assicurativo? costerà, a seconda del reddito, da un minimo di 50 mila a un massimo di 1 milione e mezzo di lire annue per la natalità e da 100 mila lire a 3 milioni per la cura. «La compartecipazione dei cittadini ci sembrava importante proprio per non scadere nell?assistenzialismo», spiega la stessa Conci. Questa forma di previdenza non è compatibile con altre forme analoghe: donne lavoratrici già assicurate, cioè, non possono beneficiarne, a meno che non si trovino in aspettativa non retribuita e senza copertura. Per ottenere gli assegni, basta avere un?anzianità di iscrizione di almeno un anno. Le ?norme transitorie? di quella che diventerà legge regionale per il Trentino, prevedono comunque che, entro i 180 giorni dall?entrata in vigore, non sia richiesta anzianità assicurativa, quindi potranno iscriversi anche le donne incinte. Inoltre, vengono riaperti i termini di una precedente legge, i cui benefici scadevano nel ?92: chi comunque ha avuto figli in questo frattempo ha la possibilità di poter godere degli stessi trattamenti. Unica condizione: che si iscriva entro il 31 dicembre di quest?anno. Altro piatto forte del pacchetto sono gli assegni familiari. La Provincia di Trento premia il terzo figlio: da 240 mila lire mensili per un reddito di 21 milioni a 20 mila per uno di 66. Con 5 figli, si percepisce da un massimo di 659 mila lire a un minimo di 144 mila lire. Per le famiglie in cui sia presente un solo genitore, il beneficio scatta al secondo figlio, mentre per i nuclei dove vivono portatori di handicap, l?assegno spetta a partire dal primo figlio a carico. Il nuovo pacchetto sociale di Paola Conci arriva sulla scia di un?altra importante legge che in qualche modo ?sostiene? la famiglia: la n. 6 del 28 maggio. Il provvedimento, intitolato ?Interventi a favore degli anziani e delle persone non autosufficienti o con gravi disabilità?, richiama già il principio di sussidiarietà fin dal suo primo articolo e dichiara, già nelle premesse, di voler «sostenere e agevolare le famiglie che si occupano di anziani direttamente nell?ambito familiare». L?amministrazione trentina corrisponderà infatti assegni di cura fino a 2 milioni al mese, a seconda del reddito familiare, per i nuclei che vorranno assistere i familiari a casa. Per le famiglie la legge prevede un?adeguata attività formativa. Infine, per assistere le persone non autosufficienti che vivano in luoghi particolarmente disagiati, la Provincia metterà sotto contratto i vicini di casa: li pagherà cioè (non prima di averne valutato l?idoneità) per i servizi socio-assistenziali resi. «Una coppia di anziani non autosufficienti che vivano in un maso, magari lontano dai familiari», esemplifica Paola Conci, «potrà cioè essere assistita da chi le abita accanto». Un contratto vero e proprio, recita l?articolo 10, con indicazione dei «compiti affidati e l?assegno periodico da corrispondere, i requisiti di competenza assistenziale che è necessario possedere, i criteri e le modalità per la verifica da parte del servizio sociale dell?attività svolta». Quarantaquattrenne, insegnante, madre di quattro figli, la Conci è in politica da pochi anni dopo una lunga esperienza nell?associazionismo e fa parte di un raggruppamento centrista locale. Si è vista affidare la Sanità dopo una recente crisi di giunta, in cui era già presente come assessore alla Cultura. «Sei la più anziana», le dissero i colleghi, con l?aria di chi vuole scansare una patata bollente. Le famiglie trentine benedicono ancora quella mezza fregatura. Quando nasce un bebè Assegno di natalità     4.370.000 Assegno di cura (350.000 x 21 mesi)    7.350.000 Totale     11.720.000 Iscrizione al fondo natalità (costo annuo)     50.000/1.500.000 (a seconda del reddito imponibile) Iscrizione al fondo cura (costo annuo)     100.000/3.000.000 (a seconda del reddito imponibilie)


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