Mondo

Unocha: oltre 120mila i rifugiati

Secondo l'Ufficio Onu per il coordinamento degli Affari umanitari (Unocha) i rifugiati potrebbero arrivare a 120mila

di Redazione

È allarme per i civili in fuga dal nord del Mali, dove da metà gennaio è in corso un conflitto tra i ribelli tuareg il Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla), che rivendica l’indipendenza della regione, e l’esercito di Bamako. La maggior parte dei profughi sono “sfiniti, malnutriti e terrorizzati”.

Lo denuncia l’Associazione dei rifugiati e delle vittime della repressione nell’Azawad (Arvra), basata a Nouakchott. I campi profughi della Mauritania, stando alle cifre dell’Ufficio Onu per il coordinamento degli Affari umanitari (Unocha), ospitano attualmente circa 37mila dei 100mila rifugiati maliani. Secondo l’Unocha, gli sfollati interni sarebbero al momento circa 95mila, ma nei prossimi sei mesi potrebbero arrivare a 120mila.

In una nota, diffusa dalla sede di Parigi dell’Arvra, l’Associazione esprime “estrema preoccupazione per la situazione delle popolazioni rifugiate e sfollate dell’Azawad” ed esorta “tutti coloro che sono coinvolti nell’assistenza a queste popolazione a prestare particolare attenzione alle donne e ai bambini e a valorizzare le potenzialità di queste popolazioni, in particolare le loro risorse umane”.

L’organizzazione umanitaria lancia poi un appello “ai protagonisti del conflitto”, affinchè “rispettino i diritti delle popolazioni civili e non ostacolino l’arrivo degli aiuti umanitari”. La nota esorta quindi i leader mondiali, e “in particolare quelli dei Paesi africani”, a dare “tutto il proprio sostegno e assistenza” e a “farsi carico di queste popolazioni” in fuga dalle violenze, mentre alle agenzie dell’Onu, alle Ong e alle organizzazioni benefiche si chiede di “fare di questa situazione una delle loro priorità”.    Infine, “ai belligeranti in conflitto nella zona” è rivolto l’appello a “non ostacolare gli aiuti che permetteranno di salvare migliaia di donne e bambini già duramente provati da anni di siccità“.

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