Politica
Usa, così il “fratello maggiore” del servizio civile italiano viene messo all’angolo
La soppressione improvvisa di 400 milioni di dollari di finanziamenti AmeriCorps porterà alla chiusura di più di mille programmi, lasciando 32mila volontari senza sostegno e intere comunità sprovviste di servizi essenziali. L’America’s Service Commissions denuncia l'atto definendolo illegittimo, e chiede alla Casa Bianca un'inversione di rotta per evitare danni devastanti
di Redazione

L’America’s Service Commissions (Asc), associazione apartitica e non profit che rappresenta le 52 commissioni di servizio statali e territoriali guidate dai governatori americani, denuncia la notifica inattesa di AmeriCorps (l’agenzia federale per il servizio nazionale e il volontariato, nota anche come Corporation for National and Community Service), definendo “illegittima e immediata” l’interruzione di quasi 400 milioni di dollari di finanziamenti per i programmi di sovvenzione, come si legge nella loro nota ufficiale.
Questa decisione unilaterale avrà conseguenze drammatiche: oltre mille programmi in tutto il Paese saranno costretti alla chiusura, interrompendo bruscamente l’impegno di più di 32mila membri di AmeriCorps e volontari di AmeriCorps Seniors. Il contraccolpo si farà sentire soprattutto a livello locale, con intere comunità che si ritroveranno private di servizi essenziali forniti proprio da questi programmi ora soppressi.
L’amministrazione Trump, attraverso il department of government efficiency (Doge), ha motivato i tagli con presunte inefficienze e pagamenti impropri da parte di AmeriCorps. Tuttavia, questa motivazione è fortemente contestata, con molti che sottolineano il supporto bipartisan di lunga data al programma e la sua efficacia dimostrata.
Particolarmente allarmante è il dato Asc secondo cui il 98% delle sovvenzioni Asn – AmeriCorps State and National interrotte ricade sotto la diretta gestione delle commissioni statali per il servizio, enti governativi e consigli bipartisan di commissari nominati dai governatori: proprio quegli organismi che, per mandato federale, dovrebbero definire le priorità dei programmi AmeriCorps State per rispondere alle specifiche necessità delle comunità locali.
La principale preoccupazione di Asc riguarda la difficile condizione in cui verseranno i circa 30mila membri di AmeriCorps State and National e AmeriCorps Vista, forzatamente estromessi dai loro progetti. Tale interruzione comporterà l’immediata perdita del sussidio di sostentamento e di altri benefici primari, come l’assistenza sanitaria, compromettendo la loro sicurezza economica e personale, avendo perso quella che spesso rappresenta la loro unica fonte di reddito. Per un numero significativo di essi, ciò si tradurrà nell’impossibilità di far fronte a urgenti necessità abitative, alimentari e sanitarie.
Le ripercussioni non si limiteranno ai volontari. Anche le centinaia di professionisti che gestiscono questi programmi AmeriCorps rischiano di perdere il lavoro, poiché le organizzazioni non profit e gli altri enti ospitanti, privati dei finanziamenti, non saranno più in grado di sostenere i costi del personale.
Inoltre, Asc sottolinea con apprensione le conseguenze sulla programmazione che i volontari lasceranno incompiuta. Molti di loro svolgono ruoli cruciali come tutor nelle scuole, animatori in centri doposcuola, coordinatori nella distribuzione di aiuti alimentari e soccorritori in caso di calamità naturali.
«La cessazione di quasi 400 milioni di dollari di sovvenzioni AmeriCorps senza alcun preavviso sta già avendo un impatto deleterio sulla vasta rete che costituisce il settore del servizio nazionale negli Stati Uniti», ha dichiarato Kaira Esgate, Ceo di Asc. «Migliaia di persone che hanno dedicato con costanza la loro vita al servizio del loro paese attraverso AmeriCorps si ritrovano improvvisamente con i mezzi di sussistenza messi a repentaglio, e centinaia di comunità stanno perdendo servizi critici su cui fanno affidamento».
Asc contesta fermamente le motivazioni addotte per la cessazione dei finanziamenti, sottolineando come i programmi colpiti non abbiano ricevuto alcuna notifica di non conformità e non concordando con l’affermazione che “non attuino più le priorità dell’agenzia”. La legge federale, nello specifico il Serve America Act, definisce chiaramente le priorità nazionali di AmeriCorps. Sebbene l’agenzia possa stabilire quali priorità privilegiare nei bandi, non ha l’autorità di interrompere finanziamenti già assegnati a programmi che perseguono le priorità stabilite dal Congresso.
AmeriCorps, come sottolinea Asc, «tira fuori il meglio dell’America», offrendo ai cittadini l’opportunità di affrontare bisogni urgenti nelle loro comunità. Le attività finanziate si concentrano su servizi cruciali come il tutoraggio, il contrasto all’insicurezza alimentare e alla mancanza di alloggi, la sicurezza pubblica, la lotta all’isolamento sociale e il supporto alla salute mentale, problematiche che toccano ogni stato e comunità del paese.
«I programmi AmeriCorps», spiega la nota, «intervengono in caso di disastri, assistono i veterani, supportano gli studenti, consegnano pasti agli anziani e molto altro, offrendo al contempo ai membri l’opportunità di servire il proprio Paese e sviluppare competenze utili per il futuro lavorativo. Questi programmi sono basati su evidenze e valutati per la loro efficacia, con studi che dimostrano un ritorno sull’investimento fino a 34 dollari per ogni dollaro federale investito».
Asc «sollecita con urgenza la Casa Bianca a ritirare queste decisioni pregiudizievoli e ad assicurare la stabilità dei finanziamenti e delle attività. Ciò è essenziale per prevenire gravi ripercussioni sui singoli partecipanti, sui volontari e sulle collettività assistite».
Credit foto AP via Jamie Purcell/LaPresse
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