Welfare
«Uscire insieme»Anche il tempo liberoè un diritto
provincia di milano Una guida al divertimento per i disabili
di Redazione

L’attività più comune e semplice, “uscire insieme”, è al centro di un’iniziativa promossa dalla Provincia di Milano e presentata lunedì 4 febbraio al pubblico. Si chiama appunto Uscire insieme ed è una guida al tempo libero tutta dedicata alle persone con disabilità: luoghi, indirizzi utili e appuntamenti per chi, a Milano e provincia, vuole divertirsi. A prescindere dalle sue capacità fisiche.
«Già dal titolo abbiamo voluto esprimere la nostra idea di tempo libero che dev’essere un’occasione di inclusione e appropriazione del territorio», spiega Ombretta Fortunati, consigliere provinciale con delega alla Partecipazione e tutela dei diritti dei disabili e motore dell’iniziativa. «Più che architettoniche, le barriere sono culturali», riflette la consigliera: per i disabili il tempo libero viene sempre “dopo”. Dopo il diritto al lavoro, dopo quello all’istruzione. E siccome queste esigenze non si risolvono mai, il momento di organizzare e rendere fruibile il tempo libero alle persone con handicap si posticipa sempre. In nome delle altre priorità. «È comprensibile che si pensi prima al lavoro o alla formazione, ma il tempo libero per i disabili è un importante spazio di realizzazione di se stessi. È sbagliato considerarlo superfluo», spiega la Fortunati.
Da qui l’idea di costruire una guida interamente dedicata al tema. «Con un approccio che tenda a rendere accessibili, anche socialmente, i luoghi di tutti. Altrimenti quando ci si incontra?» si chiede. Il volume, in distribuzione gratuita presso gli uffici della Provincia di Milano, presenta i dati raccolti nel corso dell’indagine sul territorio – svolta in collaborazione con l’Aias Milano – Associazione italiana assistenza spastici, la cCooperativa Il Fontanile, l’associazione Paolo Pini, la Uildm Milano – Unione italiana lotta alla distrofia muscolare, l’associazione Stefania e Arché – con un’ampia sezione dedicata alla mappatura delle organizzazioni che offrono servizi per il tempo libero delle persone con disabilità, ciascuna corredata da una scheda con i dati sulla tipologia di utenza e le attività organizzate, insieme ai vari indirizzi aggiornati.
«Nella maggior parte dei casi si tratta di gruppi spontanei, nati magari dall’iniziativa di alcuni parenti o dei genitori stessi di un ragazzo disabile, che poi diventano servizi per tutti».
L’informalità e la spontaneità caratterizzano queste esperienze che però coinvolgono oltre 3mila disabili e 2.761 volontari. Si tratta di pizzate, feste, giochi di ruolo, gite. Ma le realtà più strutturate riescono a gestire anche laboratori informatici e vere e proprie vacanze organizzate. Dalla guida «emerge chiaramente il bisogno di socialità e aggregazione dei disabili al quale le associazioni e le onlus tentano di dare risposta», racconta la Fortunati. Sul come, le ricette sono diverse: «Tutto dipende dalla soggettività del singolo disabile: non ci sono priorità », continua. Uscire insieme fa il punto dell’offerta in provincia di Milano: di quel che c’è e di quel che manca. «Abbiamo mappato tutte le esperienze, anche quelle che, non avendo una sede fissa, erano difficili da rintracciare», racconta la Fortunati. Ora la sfida, a partire da questi dati, è imparare a conoscersi e a fare rete.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.