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Rai, Siciliano anticipa le regole per la beneficenza Tv

di Michele Caropreso

Primi passi verso l?attuazione del documento sul pluralismo dell?informazione sulle reti Rai. Il presidente, Enzo Siciliano, ha anticipato alla commissione di Vigilanza i contenuti del documento sulla regolamentazione delle raccolte fondi televisive a favore di associazioni ed enti senza fine di lucro, messo a punto dal Segretariato sociale e attualmente all?esame del Consiglio d?amministrazione di Viale Mazzini, che dovrebbe essere approvato entro i prossimi 2 mesi. Il documento di indirizzo sul pluralismo, messo a punto dalla commissione di Vigilanza lo scorso febbraio, obbliga la dirigenza della Tv pubblica a emanare una serie di regolamenti per agevolare l?accesso dei soggetti del Terzo settore al grande palcoscenico della Rai. Obbligo che fino a oggi non ha portato a nessun risultato. È per questo che le anticipazioni fornite da Siciliano rappresentano un segnale importante: «Ma io non sono per niente soddisfatto», dice Francesco Storace, presidente dell?organo di vigilanza, «i nostri documenti non sono carta straccia, e se l?applicazione del testo sul pluralismo sociale dovesse tardare ancora, troveremo il modo di farci sentire». La questione della regolamentazione delle raccolte fondi, che secondo la bozza del documento che pubblichiamo qui accanto dovranno svolgersi secondo criteri di trasparenza, sotto la direzione editoriale della Rai ma sotto la responsabilità finanziaria delle associazioni via via coinvolte, è tra le più delicate per il Terzo settore, che senza i fondi messi a disposizione dai cittadini non potrebbe sopravvivere: «Si tratta di uno strumento importante», sostiene Nuccio Iovene, segretario generale del Forum del Terzo settore, «che potrà dare a tutti la possibilità di sfruttare le enormi potenzialità del mezzo televisivo, purché vengano rispettate certe regole». Anche nel Summit della solidarietà, l?associazione cui il documento riconosce, insieme al Forum, un ruolo di garanzia della serietà delle iniziative, c?è soddisfazione. Per il segretario generale Andrea Petrucci: «Sarà importante adottare modelli che garantiscano trasparenza, e per far questo è importante mettersi subito al lavoro». Il documento – decalogo della raccolta 1 La Rai si riserva di valutare, sulla base anche della congruità alla propria linea editoriale dei temi proposti, le richieste ad essa avanzate e potrà avvalersi, nella valutazione dei singoli temi, della consulenza di noti esperti del settore. 2 L?aspetto editoriale di ogni iniziativa sarà curato esclusivamente dalla Rai 3 Ogni iniziativa dovrà attenersi alla normativa vigente ed alle disposizioni aziendali in materia di comunicazione radiotelevisiva. 4 La Rai potrà accertare l?affidabilità e la serietà dell?Associazione proponente rivolgendosi, ove lo ritenga opportuno, anche al Forum del Terzo Settore ed al Summit della Solidarietà. 5 Saranno privilegiati i progetti che vedano, in particolare, il concorso di più associazioni, garantendo comunque il principio della rotazione. Saranno inoltre privilegiate, in caso di iniziative omogenee per natura e finalità, le associazioni di secondo grado del terzo settore che abbiano rilevanza nazionale. 6 L?associazione proponente dovrà dichiarare alla Rai, sotto la propria responsabilità, di non avere direttamente o indirettamente finalità commerciali, e che la stessa iniziativa proposta non è collegata direttamente ed indirettamente a finalità commerciali. 7 Per poter accedere alle trasmissioni Rai al fine di raccogliere fondi per uno specifico progetto, l?associazione richiedente deve aver pubblicato il bilancio relativo all?esercizio sociale dell?anno precedente. 8 L?associazione è l?unica responsabile della raccolta e della gestione dei fondi. 9 L?associazione è tenuta ad informare i cittadini, su quotidiani o periodici a larga diffusione ovvero su periodici di settore a diffusione nazionale, circa la destinazione dei fondi raccolti. 10 La Rai informerà annualmente la Commissione Parlamentare per l?Indirizzo Generale e la Vigilanza sui Servizi Radiotelevisivi sulle iniziative realizzate in conformità al presente regolamento. L’opinione di Niccolò Contucci Il nostro giudizio sulla bozza di testo anticipata dal presidente Siciliano è, complessivamente, positivo. Siamo particolarmente soddisfatti nel rilevare che tutte le regole cui, già da tempo, il nostro Comitato si è assoggettato, siano state recepite come condizioni essenziali per l?accesso alla raccolta fondi attraverso al Rai: soprattutto quelle relative alla trasparenza ( pubblicità dei bilanci e dei risultati ottenuti), all?efficienza nel perseguimento dell?utilità sociale (responsabilità della raccolta e della gestione, autonome risorse organizzative, assenza di finalità commerciali), nonché alla garanzia di tutela del pluralismo (Telethon finanzia ricerca su oltre 150 malattie genetiche diverse). Altrettanto positivo è l?intento di riferirsi, per la selezione dei soggetti e dei progetti destinatari di raccolta fondi, ad esperti di settore (purché lo siano) ed in particolare alle due principali associazioni di secondo livello. In generale, reputiamo perfettibile il testo per quanto attiene all?esclusione dei soggetti interessati dalla cura della ?linea editoriale? della trasmissione. Riteniamo incongruo, così come espresso, il principio della ?rotazione?. Telethon, tornando ogni anno in video, ha rappresentato le istanze di decine di associazioni italiane. È un?iniziativa di fund raising che esiste in funzione della Tv e che ha assegnato alla Rai un preciso primato sociale.


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