D a un lato una manifestazione ormai diventata eminentemente televisiva, tanto che la cosa che conta di più non sono le canzoni, ma chi le presenta. Dall’altro una rassegna che mette al centro la canzone, quella di qualità, quella che ha un pubblico anche senza telecomando. Il palco è lo stesso, il famigerato Ariston di Sanremo. Ma la distanza che separa il Festival della canzone dal Premio Tenco è siderale. E pensare che dietro entrambe c’è lo zampino di quel vulcanico floricoltore che si chiamava Amilcare Rambaldi. Che inventò il Tenco proprio perché non si riconosceva più nella sua prima creatura. Amilcare non c’è più, ma ci sono i suoi agguerriti seguaci del Club Tenco. Se non ci siete mai andati, fate un salto ad assaggiare “la roba di Amilcare”. Sanremo è una bella città, con un centro storico affascinante. E anche quest’anno il cast è succulento. Tanti giovani di talento (Le Luci della centrale elettrica, Baustelle, Caparezza), tanti talenti meno giovani, ma da non perdere (Vecchioni, Ranieri, Finardi). Dal 6 all’8 novembre all’Ariston si fa musica, niente telecomando, please.
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