Anteprima Magazine

Venezia, giù la maschera

Sul nuovo numero di VITA pubblichiamo una ricerca inedita dell'università Iuav. In questo ritratto sorprendente scopriamo una città alle prese con gli stessi problemi che di solito associamo alle aree interne o ai piccoli comuni in via di spopolamento: riduzione degli abitanti e rarefazione dei servizi essenziali. Sembra impossibile che lo stesso circolo vizioso riguardi la città in cui tutti vogliono essere. Eppure, basta far parlare i dati

di Alessia Zabatino e Elena Ostanel

A pochi passi dal Ponte di Rialto, uno dei punti turistici nevralgici del sestiere di San Marco, un display mostra il numero di residenti del centro storico di Venezia. Si trova nella vetrina della farmacia Morelli di campo San Bortolo, che nel marzo 2008 sposa l’idea dell’associazione Venessia.com. I promotori dell’iniziativa annunciano che si celebrerà il funerale di Venezia se il numero dei residenti del centro storico scenderà al di sotto di 60mila. Così nel novembre 2009 un corteo acqueo scorta un simbolico feretro lungo il Canal Grande chiedendo interventi urgenti contro lo spopolamento. Da allora il numero su quel display continua a decrescere inesorabilmente.

I contenuti di questo articolo sono stati elaborati nell’ambito del progetto di rilevante interesse nazionale Looking into the dark, coordinato dall’università La Sapienza di Roma in partenariato con università Iuav e Politecnico di Milano e di prossima pubblicazione. È il pezzo in apertura del focus di VITA magazine dedicato a Venezia e alle sue contraddizioni. Se hai un abbonamento leggi subito Venezia, non più Serenissima e grazie per il tuo sostegno. Se vuoi abbonarti puoi farlo a questo link.

Attraversando il Ponte di Rialto, in 15 minuti a piedi si arriva in campo Santa Margherita, nel sestiere di Dorsoduro, luogo cardine della vita universitaria. Nella vetrina della libreria Marco Polo dall’aprile 2023 un display conta il numero di posti letto per turisti. L’associazione Venessia.com e l’Osservatorio civico sulla casa e la residenza Ocio intendono creare così «un dialogo virtuale tra spopolamento e crescita del turismo». Nel settembre 2023 il numero di posti letto per turisti supera il numero di residenti della città antica: 60.638 contro 56.165.

In poche fermate di vaporetto da campo Santa Margherita si raggiunge l’isola della Giudecca. Vicino alla chiesa di Sant’Eufemia, in uno spazio pubblico curato e arredato dall’Assemblea sociale per la casa, su cartelli e bandiere si legge “Bella ma ci viviamo”, “Salviamo Venezia. Case per tutte. Questa città non è un albergo”. Intorno ci sono case pubbliche solo in parte assegnate, alcune in condizioni fatiscenti, altre occupate e rigenerate. Tornando in vaporetto dalla Giudecca verso il sestiere di Castello, in via Garibaldi si vedono delle lenzuola bianche appese a una inferriata. “Svuotano Venezia, ci svendono la salute”, “Più servizi territoriali”, “Vogliamo i medici di base”, scrivono sulle lenzuola i residenti. 

Contenuto riservato agli utenti abbonati

Abbònati a VITA per leggere il magazine e accedere a contenuti e funzionalità esclusive

Hai già un abbonamento attivo? Accedi