Non profit
Venture philanthropymodello banlieue
l'esperimento Nasce il fondo Business angels des Cités
di Redazione
Ifrancesi non brillano in filantropia. Secondo le statistiche l’insieme delle donazioni non supera lo 0,19% del reddito complessivo. Ben diversamente da quanto accade in Gran Bretagna (0,73%) o negli Stati Uniti, dove secondo Charities Aid Foundation si arriva all’1,67%.
Eppure la grande paura suscitata dall’emergenza banlieue sembra aver fatto cambiare idea ai cugini d’oltralpe. In particolare la svolta riguarda la venture philanthropy: dieci fondi francesi lo scorso anno sono entrati nell’Evpa – European venture philanthropy association. Come ha candidamente spiegato a Le Monde Gilles Cahen-Salvador, fondatore di Lbo Francia, «abbiamo approfittato di un sistema formidabile. Per migliorare la nostra immagine e aiutare quelli che non hanno avuto chance nella loro vita».
È stato lui a prendere il telefono e a proporre ad alcuni suoi colleghi, finanzieri e imprenditori, di investire in un fondo per le banlieue. L’idea ha fatto subito breccia ed è nato così Business angels des Cités, un fondo di venture philanthropy che ha come obiettivo quello di creare imprese sociali nella tormentata periferia parigina.
A guidarlo è stato chiamato Aziz Senni, imprenditore di 30 anni, molto noto per un libro che ha avuto grande successo e dal titolo inoppugnabile: L’ascensore sociale è rotto? io ho preso le scale. Senni nel 2000 aveva creato una società di taxi collettivi nel quartiere Val Fourrée. Il modello di business ha funzionato così bene che è stato esportato, con il franchising, in tutta Francia.
La compagine coinvolta da Cahen-Salvador è di primissimo piano e coinvolge tra gli altri Eric de Rothschild, Gonzague de Blignières (copresidente di Barclays private equity Europe) e Dominique Oger (fondatore e presidente di Atria Capital Partenaires).
Alla fine il Fondo ha accumulato un capitale di 5 milioni di euro, con un centinaio di sottoscrittori. Il 10% del capitale è già stato investito in tre progetti: due imprese di ristorazione rapida – Kool Halal e Mecca Pasta – e un sito di e-commerce, Medinashop.
Tra i primi effetti sorprendenti dell’operazione c’è la sinergia che si è creata tra i sottoscrittori del fondo e i responsabili dei progetti prescelti.
Ad esempio è stato Jean-Louis Detry, titolare dei fondi Vermeer Capital ad aprire la sua agenda e a convincere una famosa catena di ristoranti belgi a mettere il suo know how a disposizione di Kool Halal.
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