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Transizione ecologica

Verona, filantropia in campo per 22 comunità energetiche

Iniziativa della Fondazione Cariverona per sostenere la nascita di 22 Cer a Verona, Vicenza, Belluno e Ancona

di Alessio Nisi

Fondazione Cariverona sostiene la nascita di 22 nuove Comunità energetiche rinnovabili – Cer nei propri territori. Attraverso un bando, il Consiglio di amministrazione dell’ente ha deliberato 1,3 milioni di euro per la creazione di 4 Cer nella provincia di Verona, 8 a Vicenza, 7 a Belluno e 3 ad Ancona.

«La crisi climatica che stiamo vivendo», sottolinea il presidente Alessandro Mazzucco, «ci costringe ad accelerare i processi autorizzativi utili a sviluppare sistemi alternativi di produzione e di consumo di energia». Dietro questa sfida si nasconde una preziosa opportunità, «costruire un nuovo futuro, sostenibile e a misura d’uomo, per le nostre comunità. La nascita delle Cer dà forma a questa visione: è un passo piccolo, ma concreto e molto importante, nella giusta direzione».

La sfida della decarbonizzazione, l’aiuto di tutti

Sulla transizione ecologica, l’Italia è ancora indietro. La conferma arriva da un report della School of Management del Politecnico di Milano: per raggiungere gli obiettivi climatici fissati dall’Unione europea al 2030, che prevedono la riduzione delle emissioni di gas serra del 55% rispetto ai livelli del 1990, il Paese dovrebbe correre otto volte più veloce di quanto stia facendo, diminuendo i livelli di almeno il 4% all’anno. Un traguardo ambizioso che richiede passi concreti, a partire dalla progressiva riduzione dell’uso dei combustibili fossili per abbracciare le energie rinnovabili. Oggi queste fonti coprono il 19% dei consumi finali degli italiani e rappresentano il 40% circa della produzione nazionale di energia elettrica. La strada verso la decarbonizzazione è quindi ancora lunga: è necessario il contributo di tutti.

La povertà energetica

I vantaggi legati alle Comunità energetiche rinnovabili – Cer, in quanto forme di autoproduzione e autoconsumo, vanno oltre l’impatto sull’ambiente: dalla creazione di nuove relazioni a una maggior autonomia dei territori, dalla riduzione dei costi in bolletta allo sviluppo di nuove competenze, le Cer toccano trasversalmente tutti gli obiettivi strategici della Fondazione. Sul piano sociale preoccupa, in particolare, il fenomeno della povertà energetica: secondo i dati, circa l’8,8% della popolazione italiana non è in grado di riscaldare adeguatamente la propria abitazione.

Per Mazzucco «le comunità energetiche selezionate rappresentano un’ottima soluzione per rilanciare la coesione e il senso di comunità rispondendo alle sfide socio-economiche dei nostri territori. È importante che enti, cittadini e imprese collaborino e accelerino per dare concretezza al tema della sostenibilità in tutte le sue dimensioni, senza lasciare indietro nessuno».

Ancora poco diffuse

Nonostante siano considerate uno strumento fondamentale della strategia climatica nazionale, oggi le Cer sono però ancora poco diffuse in Italia, soprattutto nel confronto con altri Paesi europei come Germania e Danimarca: quelle operative sarebbero, in totale, meno di cento. A rallentarne l’espansione la lunga attesa dei decreti attuativi e la mancanza di competenze tecniche e specialistiche.

Percorso di sviluppo delle competenze

«Siamo consapevoli dei ritardi del nostro sistema e delle cause che li hanno generati», precisa il direttore generale Filippo Manfredi, «per questo motivo, il nostro bando mette a disposizione, oltre alle risorse economiche, anche squadre di esperti e tecnici in grado di fornire assistenza agli enti in ogni fase del progetto, accompagnandoli in un vero e proprio percorso di sviluppo delle competenze».

La nostra speranza è che queste esperienze pilota possano avere un effetto moltiplicatore e diventare buone pratiche per nuove forme di sviluppo, coinvolgendo altri attori nel cambiamento

Filippo Manfredi – direttore generale Fondazione Cariverona

Sulla base delle candidature ricevute, il Consiglio di amministrazione ha stabilito che, a beneficiare dei contributi, saranno: per la provincia di Verona, il Comune di Povegliano Veronese, il Comune di Tregnago, il Comune di Verona, la parrocchia di San Leonardo di Vestenanova. Per la provincia di Vicenza, il Comune di Arcugnano, il Comune di Marano Vicentino, il Comune di Nanto, il Comune di Thiene, la Cooperativa Sinergia, la Fondazione Caritas Vicenza, la parrocchia Santa Maria in Colle di Bassano del Grappa, l’aps Vita nel Territorio. Per la provincia di Belluno, il Centro Consorzi, il Comune di Borgo Valbelluna, il Comune di Feltre, il Consorzio dei Comuni B.I.M. Piave di Belluno, la Cooperativa Tib Teatro Sociale Onlus, l’Istituto Europeo per lo Sviluppo Tecnologico, l’Unione Montana Comelico. Per la provincia di Ancona, il Comune di Fabriano, la Diocesi di Senigallia, la Fondazione Centro Servizi Caritas Jesina “Padre Oscar”.

In apertura foto Pixabay


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