Non profit

Verona, i vigilantesin dormitorio

Cattivi servizi La svolta del Comune leghista

di Redazione

È stato un cambio di guardia improvviso: dal 1° gennaio 2008, nel dormitorio comunale più grande di Verona, il Camploy, una società di vigilanza privata, la Battistolli srl, ha preso il posto della cooperativa sociale, la Self-help, che gestiva la struttura dal 2004. Un provvedimento della giunta guidata dal leghista Flavio Tosi (nella foto).«Ci è stato comunicato a dicembre inoltrato. C’è delusione, soprattutto per le modalità: a noi non è stato spiegato il motivo», spiega Patrizia Veronese, responsabile della cooperativa. «È una scelta che interrompe un lavoro di integrazione nato da un progetto promosso dallo stesso Comune». Un progetto triennale, finanziato con 700mila euro dalla Fondazione Cariverona, che si sarebbe dovuto concludere a metà 2008 e che garantiva, tramite educatori professionali della cooperativa, una sorta di accompagnamento (accoglienza, aiuto nelle pratiche sanitarie e legali) agli ospiti del dormitorio.
I posti letto nel dormitorio sono 52, e il 60% degli utenti è italiano. «Almeno 40 di loro ha la residenza proprio lì, ma ora le cose si complicano, senza mediatori alcune persone hanno già fatto perdere le tracce, forse spaventati dall’arrivo dei vigilantes», aggiunge Ernesto Guerriero, responsabile dei servizi per i senzatetto di Self-help. «Ma niente polemiche, solo sollecitiamo nuovi provvedimenti per i senzatetto», precisa Guerriero. «I fondi arrivano da una fondazione i cui scopi sono sociali, speriamo in un utilizzo in tal senso». Dall’ufficio stampa della Fondazione Cariverona la risposta è chiara: «È il Comune che decide, noi non interveniamo». Ma Guerriero non si dà per vinto: «Gestiamo dieci appartamenti in cui ci sono già persone uscite dal Camploy e altre affidateci dai servizi sociali comunali. Perché non potenziare questi reinserimenti?».

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