Volontariato

Veronesi: chi va contro gli ogm è un emotivo

Il ministro della Sanità critica chi non è favorevole all'uso dei prodotti biotech. "Chi si oppone agli ogm non li conosce. Quindi è irrazionale"

di Gabriella Meroni

”Siamo purtroppo preda di un vasto movimento antiscientifico, emotivo ed emozionale, che si propone di tornare alla natura in maniera molto confusa”. Lo ha detto il ministro della Sanita’ Umberto veronesi,commentando i dati di un sondaggio, condotto su 1.100 italiani, dall’Istituto di ricerche Unicab, sul tema delle biotecnologie.

E’ emerso che il 69% del campione ne ha sentito parlare, ma solo l’8% ha dato poi una definizione corretta del termine, il 24,8% approssimativa, il 9,7% errata, mentre il 57,5% non sa dare una definizione. Inoltre, il 62% e’ favorevole all’uso delle biotecnologie in campo medico, mentre il 58% dice ”no” al biotech ”a tavola”. Le motivazioni che spingono queste persone a rifiutare le manipolazioni genetiche nell’alimentazione sono nel 50% dei casi ”per non alterare la natura” e nel 22% per ”eventuali rischi per la salute”. Veronesi, commentando il sondaggio, ha giudicato ”deprimente il basso livello di informazione in materia”.

“La gente -ha detto- ha paura di qualcosa che non conosce. Il 50% degli italiani non ha dubbi su cose che in realta’ non sa. Questo e’ un atteggiamento ideologico, non scientifico, che non ha aspetti razionali”. Il ministro ha aggiunto poi che ”paradossalmente piu’ le ricerche in campo biotecnologico avanzano piu’ il movimento antiscientifico si rafforza. L’esempio e’ quello del Dna, avere davanti a noi il panorama dei geni -ha detto il ministro- e sapere di poter corregge malattie e migliorare la natura stessa e’ una prospettiva per noi entusiasmante, ma vista da molti con terrore, come se noi volessimo entrare nel gioco filosofico o ideologico della vita stessa. Certamente -ha concluso- questo campo di ricerca pone problemi etici, ma le biotecnologie sono un mezzo e non un fine”.

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