Fashion e sostenibilità
Vestiti green? Shein inganna tutti: dall’Italia multa da 1 milione
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato - Agcm ha sanzionato la multinazionale del fast fashion, accusandola di aver diffuso messaggi ambientali ingannevoli sul proprio sito e sulle sue piattaforme promozionali. La decisione arriva dopo che, a luglio, la Francia aveva multato il rivenditore per 40 milioni di euro a causa di falsi sconti e dichiarazioni ambientali ingannevoli
di Alessio Nisi

Non è trascorso nemmeno un mese dalla maximulta da 40 milioni di euro che la Direction générale de la concurrence, de la consommation et de la répression des fraudes (l’organismo francese di controllo sulla concorrenza e la tutela dei consumatori) ha comminato a Shein per aver ingannato i consumatori su sconti e impegni ambientali (la sanzione più alta mai inflitta nel paese per pratiche commerciali scorrette), che il gigante del fast fashion è stato punito anche in Italia dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, con una sanzione di 1 milione di euro.
L’Agcm ha irrogato la multa a Infinite styles services, società con sede a Dublino che in Europa gestisce i siti di compravendita dei prodotti Shein, “per l’utilizzo di messaggi e asserzioni ambientali (green claim) ingannevoli e omissivi nella promozione e vendita di prodotti di abbigliamento a marchio Shein”, si legge nel testo del Garante (QUI il documento integrale).
Il marchio, attivo nel fast e superfast fashion, secondo l’Autorità, “ha utilizzato una strategia di comunicazione ingannevole sulle caratteristiche e sull’impatto ambientale dei propri prodotti di abbigliamento”. Nel dettaglio, tramite il suo sito web e altre pagine online informative e promozionali, Shein avrebbe diffuso claim ambientali nelle sezioni #sheintheknow, “evolushein” e “Responsabilità sociale”, in alcuni casi vaghi, generici ed eccessivamente enfatici, in altri casi omissivi e ingannevoli, spiega l’Autorità garante
Nel valutare la scorrettezza delle condotte di Shein, l’Autorità ha evidenziato il maggior dovere di diligenza che incombe su di essa perché opera in un settore e con modalità altamente inquinanti, come quello dell’abbigliamento cosiddetto “usa e getta” (“fast e super fast fashion”). Non solo. L’Autorità rileva anche che i contenuti in questione sono presenti sul sito web di Shein almeno dal 2023.
Comunicazioni ingannevoli
Comunicazioni ingannevoli, in pratica green washing, le stesse pratiche che avevano convinto l’Organizzazione europea dei consumatori, un ente che riunisce le associazioni dei consumatori di 32 paesi, a presentare a giugno alle autorità europee un reclamo in cui accusava il marchio di usare pratiche commerciali ingannevoli per indurre i consumatori a comprare più vestiti.
A fine maggio si era inoltre chiusa un’indagine della Commissione Ue, avviata a febbraio, che aveva portato alla luce diverse pratiche commerciali contrarie alla normativa europea a tutela dei consumatori.
In una dichiarazione in risposta alla sentenza, riportata dal Guardian, Shein ha dichiarato di aver “collaborato pienamente con l’Agcm durante questo processo» e di aver “preso provvedimenti immediati per affrontare le preoccupazioni sollevate non appena ne siamo venuti a conoscenza.Abbiamo rafforzato i nostri processi di revisione interna e migliorato il nostro sito web per garantire che tutte le dichiarazioni ambientali siano chiare, specifiche e conformi alle normative”.

Messaggi ambientali ingannevoli
In particolare, le asserzioni ambientali nella sezione #sheintheknow, relative alla “progettazione di un sistema circolare” o sulla riciclabilità dei prodotti, sono risultate false o quanto meno confusionarie. I claim utilizzati da Shein, si precisa, per presentare, descrivere e promuovere i capi di abbigliamento della linea evolushein by design enfatizzano l’uso di fibre green senza indicare in maniera chiara quali siano i sostanziali benefici ambientali dei prodotti durante il loro intero ciclo di vita e senza specificare che tale linea di prodotti è ancora marginale rispetto al totale dei prodotti a marchio Shein.
Inoltre, si evidenzia, queste affermazioni possono indurre i consumatori a ritenere non solo che la collezione evolushein by design sia realizzata unicamente con materiali ecosostenibili, ma anche che i prodotti di questa collezione siano totalmente riciclabili, circostanza che, considerando le fibre utilizzate e i sistemi di riciclo attualmente esistenti, non risulta veritiera.
Gli annunci da parte di Shein di voler ridurre del 25% le emissioni di gas serra entro il 2030 e di azzerarle entro il 2050 sono presentati nella sezione relativa alla Responsabilità sociale, si legge anche ancora nelle motivazioni del Garante, in maniera generica e vaga, risultando addirittura contraddetti dall’incremento delle emissioni di gas serra dell’attività di Shein per gli anni 2023 e 2024.
La foto in apertura è di AP Photo/Richard Drew/LaPresse.
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