Famiglia

Vicenza, Morgantini (Ue) sostiene il comitato No Dal Molin

Luisa Morgantini, da gennaio 2007 Vice Presidente del Parlamento Europeo con incarico per l' Africa e i diritti umani, invia una lettera di solidarietà al comitato no base. Ecco il testo

di Redazione

Al presidio di No Dal Molin

in occasione della Festa delle Indipendenze dalle servitù militari, 4 luglio

Prima di tutto grazie a tutte e tutti voi, per avere messo al centro, partendo dal vostro territorio, la questione prioritaria della militarizzazione ed avere infranto quella cultura di militarizzazione che ha pervaso anche le nostre menti; in secondo luogo per aver affermato e continuare ad affermare il diritto di abitare, cercando di fare del proprio territorio un luogo sicuro, senza inquinamenti e devastazioni urbane, vissuto in sovranità.

E un grazie particolare al Presidio delle Donne del No Dal Molin, tante stelle sotto un unico cielo, diverse e unite. E’ un percorso tra donne di assunzione di responsabilità e di mediazione che riconosco in quello che da molti anni ha accompagnato la rete Internazionale delle Donne in nero contro la guerra e la violenza, di cui faccio parte.

Ogni volta che si parla di riduzione delle spese militari o di riconversione, si risponde con facili ricatti occupazionali, invece di mettere in luce i reali vantaggi per la sicurezza umana, come ad esempio gli investimenti che si potrebbero fare per combattere la fame nel mondo o debellare le malattie.

Lo Stato italiano sostiene il 41% delle spese di mantenimento delle basi USA nel nostro Paese, e, secondo i dati del Rapporto Sipri 2007, l ‘Istituto di ricerca della pace di Stoccolma- nel 2006, le spese militari mondiali sono salite a 1204 miliardi di dollari, il 3,5% in più rispetto all’anno precedente. Come se non bastasse, l?amministrazione Bush ha deciso di potenziare anche in altre aree d?Europa l?apparato bellico statunitense che è al primo posto con 538,7 miliardi di dollari, il 46% dell’intera spesa militare mondiale. Anche l?Italia, dove la spesa militare è aumentata del 37% in 10 anni ed è all’ottavo posto della graduatoria mondiale, con 29,9 miliardi di dollari, non è esente dalla follia: un?inchiesta recente di Rainews24 ha dimostrato che 50 bombe atomiche sono attualmente ospitate nella base Nato di Aviano e altre 40 nella base italiana di Ghedi, vicino Brescia.

Il Governo Italiano è chiamato, dunque, anche con la vostra festa, a rispondere del rispetto della legalità e della propria Costituzione.

Termino con un invito: vi aspetto al Parlamento Europeo per presentare le ragioni del vostro impegno e per ribadire insieme il ripudio della guerra e della violenza, in Italia come in Europa.

Per una politica estera disarmata. Per ?un futuro senza basi di guerra ” e per mettere “la guerra fuori dalla Storia”.

Luisa Morgantini
Vice Presidente del Parlamento Europeo

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