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Migranti, un contest sulle migliori pratiche di accoglienza al Sud

“MultiMo(n)di per fare integrazione” è il contest che riguarda Puglia, Calabria, Sicilia, Campania e Basilicata. Possono partecipare tutti gli enti locali delle cinque regioni del Sud. L’obiettivo è quello di far emergere le storie positive e le azioni innovative di integrazione dei territori, per offrire un racconto diverso sul fenomeno migratorio. Scadenza: 15 luglio

di Emiliano Moccia

«L’idea è quella di favorire la conoscenza delle migliori pratiche di accoglienza dei migranti, con l’obiettivo di migliorare la governance del fenomeno migratorio del Sud nelle cinque regioni coinvolte in questo contest: Puglia, Calabria, Sicilia, Campania e Basilicata. Spesso i comuni sono in prima fila su questo tema, hanno sulle loro spalle tutto il peso degli interventi e le comunità locali esprimono un grande spirito di accoglienza e di dinamismo». Gianpietro Losapio è il direttore generale del Consorzio Nova, partner tecnico di Com.in.4.0, un progetto a valere sul Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020, con capofila la Regione Puglia, da cui nasce la prima edizione del contest interregionale “MultiMo(n)di per fare integrazione”.

Il contest parte da una serie di riflessioni e di domande ben precise: quanti modi conosciamo per fare integrazione? Quanti mondi si disvelano quando ci apriamo alle altre culture o quando semplicemente mescoliamo gli sguardi? «Vogliamo far emergere le storie positive delle nostre comunità» prosegue Losapio, «per valorizzare le migliori e più innovative pratiche di integrazione dei migranti realizzate nei diversi territori. Perché il tema dell’immigrazione è sempre declinato in maniera negativa ed invece sentiamo la necessità e l’importanza di dare visibilità all’esperienze positive che animano non solo i comuni ma le varie amministrazioni».

Il contest, infatti, si rivolge alle cinque regioni del Sud – Puglia, Calabria, Sicilia, Campania e Basilicata – e possono candidarsi gli enti locali in forma singola o anche associata, gli ambiti territoriali, le province, le Aree metropolitane, le Asl, le Comunità montane e isolane.

«Queste cinque amministrazioni regionali del Sud si sono mosse insieme, generando questo contest, per ragionare sull’immigrazione strutturale, quella che riguarda i migranti regolari, che sono sempre più presenti nei loro territori» evidenzia Losapio. «Secondo i dati Istat, tra le prime 50 province che hanno registrato un trend di crescita di residenti stranieri, ben 44 sono del centrosud. Un dato che ci chiama a riflettere, forse motivato dal fatto che seppur davanti ad un’offerta lavorativa meno ricca rispetto a quella del Nord Italia, in queste regioni ci sono altri elementi di cui la popolazione migrante tiene conto. Come l’accoglienza, i servizi, la generosità espressa delle comunità».

Per quanto riguarda la partecipazione al contest, l’autocandidatura consiste nella redazione di una scheda contenente una breve descrizione dell’azione realizzata o in corso d’opera. Tra le policy candidate le più significative confluiranno all’interno di un podcast narrativo, mentre una giuria tecnica selezionerà, fra quelle pervenute, due buone pratiche particolarmente meritevoli che riceveranno come premio la realizzazione di un video professionale per raccontare al pubblico uno storytelling visuale dell'esperienza. I due video finalisti saranno pubblicati sulla pagina facebook di progetto Integrazione.org e saranno sottoposti ad una votazione popolare. Il video che si aggiudicherà il maggior numero di like vincerà il premio in denaro del valore di 10.000 euro da utilizzare in favore delle politiche di integrazione del territorio. Per partecipare c’è tempo fino al 15 luglio.

«Troppo spesso si agita la paura del diverso, dello straniero e la si raccoglie al momento del consenso elettorale. Parlano di timori legati all’invasione dei migranti, ben sapendo che non esistono affatto» conclude Losapio. «In questi anni, invece, la presenza dei migranti ha dimostrato di fare bene ai nostri territori in termini di inclusione, lavoro, servizi, crescita, contribuendo soprattutto con i modelli di accoglienza diffusa a favorire il dialogo interculturale e processi di integrazione».
Per info sul regolamento ed iscrizioni clicca qui.