Welfare

Napoli: nasce “Riown Sanità”, 4 nuovi progetti per un quartiere aperto e più accessibile

Presentati i 4 nuovi progetti urbanistici di riqualificazione urbana. «Per queste azioni ci vuole costanza, forza e speranza oltre che la partecipazione di tutta la comunità. Rappresentano un vero e proprio percorso d’innovazione sociale che servirà a consolidare forme di collaborazione, già da tempo sperimentate, tra pubblico, privato e civile», dice don Antonio Loffredo, parroco del Rione

di Anna Spena

Fino al 2008 il Rione Sanità veniva evitato persino dai napoletani, oggi invece è una tappa fissa per i turisti e gli stessi cittadini. Il merito è di un gruppo di giovani del quartiere e di padre Antonio Loffredo che nel 2006 fonda la cooperativa sociale La Paranza che nel 2008 si aggiudica un bando di 500mila euro della Fondazione Con il Sud da investire nella valorizzazione di un un bene abbandonato. La cooperativa sceglie le Catacombe di San Gennaro. Da quel momento si è innescato un meccanismo a catena di rigenerazione urbana, aprendo al pubblico altri spazi come le Catacombe di San Gaudioso e i percorsi dei Miglio Sacro dalla Basilica Incoronata Madre del Buon Consiglio fino alla Porta di San Gennaro, la più antica della città. E il movimento di rigenerazione, riqualificazione dei luoghi e quindi la possibilità di generare lavoro per i giovani che abitano il quartiere continua con nuovi quattro progetti.

Ieri 29 maggio, alla presenza della comunità, dei cittadini e delle istituzioni, si è tenuto a Napoli in Via Fontanelle l’evento di presentazione dei quattro progetti urbanistici di riqualificazione urbana che avranno un impatto straordinario in termini di accessibilità e mobilità su tutto il Rione.

Le azioni progettuali in essere e per la cui realizzazione ci vuole «costanza, forza e speranza oltre che la partecipazione di tutta la comunità, rappresentano e rappresenteranno per il quartiere un vero e proprio processo di riappropriazione dei luoghi, un percorso d’innovazione sociale che servirà a consolidare forme di collaborazione, già da tempo sperimentate, tra pubblico, privato e civile», così introduce l’evento Don Antonio Loffredo, parroco del Rione Sanità.

«Agli interventi architettonici e urbanistici che negli anni scorsi sono stati realizzati al Rione Sanità proprio con il sostegno del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e grazie ai quali è cambiata la percezione del quartiere sia da parte degli abitanti che dei tanti visitatori», si legge nella nota pubblicata dalla Fondazione di Comunità San Gennaro, «si aggiungono ora quattro straordinari progetti che contribuiranno a immettere il Rione Sanità all’interno del tessuto urbano cittadino».

«Abbiamo voluto accompagnare questa trasformazione», dichiara l’Assessore all’Urbanistica Laura Lieto descrivendo il primo dei quattro progetti illustrati, «che non è solo trasformazione di luoghi fisici, ma un cammino di cambiamento condiviso e partecipato dalla comunità e dall’amministrazione».

I quattro progetti. Il progetto C.I.S. “Centro Storico di Napoli. Progetto Territoriale Integrato per la riqualificazione dell'area Borgo Vergini – Sanità”, per il quale sono stati stanziati 12 milioni di euro, «è un’iniziativa diversa dalle altre nelle misura in cui alla sua futura realizzazione è chiamata a partecipare l’intera cittadinanza», spiega Nicola Musella R.U.P. Comune di Napoli. Il prossimo 8 giugno, infatti, inizieranno i primi workshop sul territorio utili a definire le problematiche e le esigenze avvertite dalla comunità e a proporre possibili soluzioni che contribuiranno alla redazione di una mappa degli interventi da realizzare.

Il secondo progetto presentato dal Prof. Pasquale Miano, docente del DiARC, è quello relativo alla nuova uscita della metropolitana di Materdei verso la Sanità, un collegamento strategico che oltre a facilitare l’accesso al Rione Sanità prevede il recupero di un’importante cavità sotterranea. Il progetto prevede due importanti interventi: quello sotterraneo, che collegherà la Fermata Materdei al Rione Sanità mediante il recupero di cavità preesistenti, e quello che verrà realizzato in superficie, nella parte alta di Materdei, che realizzerà un piccolo parco cittadino allestito con diverse opere contemporanee.

È stata la volta poi del progetto “Una nuova porta per la Sanità”, un progetto finanziato dal MiBAC che consentirà di creare un collegamento verticale tra le aree prossime alla basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte e il piano sottostante costituito dall’ampia cavità tufacea adiacente alla basilica di San Gennaro extra moenia in Via San Gennaro dei Poveri. «Il collegamento con due ascensori da 11 posti fruibili pubblicamente tutti i giorni», spiega l’architetto Francesco Romano, «rappresenterà un ulteriore apertura al Rione Sanità non solo per i turisti e i visitatori ma anche per i cittadini napoletani». Il nuovo collegamento faciliterà, inoltre, l’ingresso alle Catacombe di San Gennaro recuperando le cavità nella collina di Capodimonte, sotto la Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio. A breve ci sarà la gara d’appalto che porterà all’inizio dei lavori.

L’ultimo dei progetti presentati è il “G124” che nasce dalla voglia dell'architetto e senatore a vita Renzo Piano di sostenere giovani architetti nella progettazione di interventi “di rammendo delle periferie” in diverse città italiane. «Dopo quindici anni di lavoro alla Sanità di rigenerazione urbana e riaperture di luoghi, siamo arrivati al senatore Piano che ha scelto di includere Napoli tra i luoghi destinatari delle borse di studio», afferma il Prof. Nicola Flora docente del DiARC e uno dei tutor accademici del progetto. A Napoli il luogo individuato è lo spazio antistante la chiesa di Maria Santissima del Carmine, in via Fontanelle, nella parte più interna del Rione Sanità: una “periferia della periferia” del prezioso centro storico della città. Il progetto interesserà lo spazio prospiciente il cimitero delle Fontanelle, il celebre ossario noto per il culto delle “anime pezzentelle” e meta di importanti flussi turistici. Si tratta di un’area di circa 300 mq che coinvolge oltre l’ingresso al cimitero delle Fontanelle, il contiguo sagrato della Parrocchia di Maria Ss del Carmine e un piccolo giardino messo a disposizione da privati e destinato ad un uso pubblico. L’idea consiste nel dare dignità all’ingresso dell’ossario, ora coperto da una tettoia in lamiera, e nel collegare il sagrato con le due aree contigue, ossia l’ingresso al cimitero delle Fontanelle e l’area verde. Il progetto sarà finanziato da fondi privati e realizzato nell’arco di due anni.

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