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Voto su genocidio armeno è una grande commedia

Lo ha dichiarato oggi il presidente della Commissione Affari Esteri del Parlamento turco, Murat Mercan, commentando il voto espresso ieri dalla Commissione Esteri della Camera dei rappresentanti Usa

di Redazione

Il riconoscimento Usa del ”genocidio” degli armeni da parte dei turchi tra il 1915 e il 1917 ai tempi dell’impero ottomano e’ solo ”una grande commedia”. E’ quanto ha dichiarato oggi il presidente della Commissione Affari Esteri del Parlamento turco, Murat Mercan, commentando il voto espresso ieri dalla Commissione Esteri della Camera dei rappresentanti Usa. Dopo aver ringraziato tutti i deputati turchi, di maggioranza e opposizione, per aver dimostrato unità nel difendere la posizione di Ankara rispetto a quella di Ierevan, Mercan ha sottolineato come la Turchia non esca perdente da questa vicenda e come non ci siano vincitori. Gli unici vincitori del voto di ieri a Washington, ha proseguito Mercan, è una manciata di membri della diaspora armena che hanno messo a rischio la stabilità nella regione. Il voto della commissione Usa non ha né aumentato, né diminuito il numero delle cose che dobbiamo fare, ha proseguito l’esponente di Ankara.

“E’ motivo di disappunto per la Turchia il fatto che l’amministrazione degli Stati Uniti non abbia mostrato la sua forza” per evitare che la commissione Esteri della Camera dei Rappresentati Usa approvasse ieri sera una risoluzione che riconosce come “genocidio” la strage di armeni avvenuta all’inizio del secolo scorso. Lo ha affermato il ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu nel corso di una conferenza stampa ad Ankara. “Ci aspettiamo che aumentino i loro sforzi da questo momento in poi”, ha aggiunto il ministro, riferendosi a un possibile passaggio della risoluzione al Congresso. “Non sta agli altri parlamenti giudicare la nostra storia – ha proseguito – La Turchia è in grado di affrontare per conto proprio la questione, che riguarda l’onore nazionale”. Secondo la versione di Ankara, le stragi di armeni commesse prima e durante la Prima guerra mondiale non rientravano in un piano di genocidio. L’approvazione della risoluzione, secondo Davutoglu, può compremettere il processo di riconciliazione turco-armena avviato lo scorso ottobre e a questo proposito il ministro si è chiesto: “La domanda è semplice, l’America supporta o no questo processo di pace? Se la risposta è ‘no’ bisogna dirlo, in modo che possiamo adeguare la nostra politica di conseguenza”.

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