Non profit
Win for life, il sogno degli italiani
Nel 2009 spenderemo al gioco oltre 50miliardi di euro. Un record mai raggiunto prima
di Redazione

50 miliardi di euro. Come una Finanziaria di quelle pesanti. Grosso modo quanto l’assegno anticrisi staccato da Frau Merkel o il valore della truffa finanziaria di Mister Madoff. Tanto spenderanno nel 2009 gli italiani folgorati da una passione per il gioco d’azzardo mai stata così travolgente.
Basti pensare che solo 9 anni fa, nel 2000, il controvalore delle giocate non arrivava a 15 miliardi di euro. Il botto di Win For Life, 52 milioni di euro di incassi solo nelle prima settimana, è solo la punta dell’iceberg. Poi ci sono superenalotto, poker, totocalcio, tris, gratta e vince e scommesse di ogni genere. Il “segno sul sogno degli italiani”, recita il claim della Sisal, l’ammiraglia dei marchi della fortuna, posseduta da due fondi britannici di private equity, che, loro sì, hanno trovato l’eldorado nel Belpasese.
Proprio alla Sisal è dedicata un’inchiesta che potete leggere sul numero del magazine in edicola da oggi (oppure ciccando qui). Ma non solo. Il servizio di copertina di Vita fa luce anche sull’altra faccia della medaglia. Il boom dei servizi di recupero per i drogati del gioco, che da noi sono 700mila, mentre le strutture pubbliche e private che hanno predisposto programmi per i malati dell’azzardo ormai hanno superato quota 300.
«In un’epoca di crisi economica la vincita assume la dimensione del miraggio collettivo, per raggiungere il quale si rinuncia perfino alla pizza con gli amici», osserva il sociologo Vanni Codeluppi. «Ma no – ribatte la stella del poker on line, Max Pescatori -, è solo un passatempo. La maggioranza delle persone mette due euro: invece di bere una birra compra un biglietto». Sperando di vincere per tutta la vita. Soprattutto a Napoli e in Campania, dove, record italiano, il rapporto fra spesa per il gioco e Pil regionale è arrivato al 4,4%. San Gennaro pensaci tu.
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