Welfare
zavorra del welfarebo risorsa per tutti?bl’auser non ha dubbi
Parla Michele Mangano, alla vigilia del Congresso nazionale
di Redazione

«Gli anziani non sono solo quelli che fanno esplodere la domanda di prestazioni socio-sanitarie», dice il presidente Auser. «Anzi, l’Italia spende troppo in terapie e poco in prevenzione. È ora di cambiare. Il Libro verde? Discutibile e provinciale»
A ssociazione per l’autogestione dei servizi e la solidarietà. Ovvero Auser, che sotto il logo scrive «risorsAnziani». Una sigla che fa davvero rima con anziani, talmente nota è l’attività di questa onlus da 7.580.745 ore di volontariato nel 2007, 273mila iscritti, quasi 40mila volontari (45% donne), 1.500 sedi in Italia. 800mila contatti nel 2007 al servizio telefonico Filo d’argento , che hanno portato a oltre un milione di prestazioni, dal trasporto alla compagnia, al disbrigo di pratiche burocratiche. Il presidente è Michele Mangano , palermitano di 62 anni, lunga esperienza nella Cgil funzione pubblica, e poi nello Spi, il sindacato dei pensionati. Mangano, presidente di Auser dal 2007, affronta dal 3 al 5 dicembre a Viareggio il congresso dell’associazione. Con uno slogan: Volontariato e associazionismo tra sviluppo umano e logiche di mercato . Come dire che il congresso arriva nel pieno di una crisi annunciata, con tutte le conseguenze (previste ma non troppo) per chi vive il momento più fragile della propria esistenza produttiva, quello dell’uscita dal lavoro.
Vita: Siete consapevoli di questo momento così complesso?
Michele Mangano: Certo. Il congresso Auser si svolge in una fase difficile della vita economica e sociale del Paese. Questo aspetto è presente nel dibattito congressuale, a tutti i livelli. Emerge una forte preoccupazione per la crisi finanziaria, i tagli alla spesa sociale, alla scuola e alla ricerca. Nello stesso tempo, c’è attenzione per l’attività e il ruolo che in questo momento svolgono il volontariato e la nostra associazione.
Vita: Qual è la vostra proposta culturale, la vostra idea per il futuro degli anziani nel nostro Paese?
Mangano: Promuovere una diversa idea di “vecchiaia” che faccia giustizia di stereotipi e luoghi comuni. L’obiettivo principale è il conseguimento del “ben-essere” delle persone anziane attraverso una diversa cultura, che passa attraverso la difesa della loro condizione di reddito, della salute, dell’istruzione e della socializzazione. Dobbiamo contrastare l’immagine tradizionale degli anziani-onere per la società in quanto fuori dai luoghi organizzati per la produzione economica dei beni e servizi, costosi per l’assistenza socio-sanitaria e per la previdenza?
Vita: Sì, ma le risorse economiche sembra proprio che non ci siano. Il ministro Sacconi nel Libro verde sul welfare propone alcune soluzioni?
Mangano: L’idea di “società attiva” del Libro verde, ovvero la società del lavoro e della famiglia, appare ristretta. Nel dibattito europeo circola da tempo un’idea più attraente: quella della società multiattiva. Una società, cioè, nella quale tutti e tutte devono avere la possibilità di lavorare, coltivare interessi di vario genere, professionali e non professionali, partecipare al mondo del sapere, realizzare esperienze di impegno civile? Nel Libro verde nessuna attività diversa dal lavoro è messa a tema in modo autonomo. È un grave limite.
Vita: In particolare che cosa pensa rispetto al ruolo degli anziani?
Mangano: Nel Libro verde gli anziani compaiono come responsabili dell’eccesso di spesa alla voce pensioni, nel quale si ravvisa la principale disfunzione del nostro sistema di protezione sociale, e come fonte di crescita della domanda di prestazioni socio-sanitarie. E allora come si fa a vedere nell’invecchiamento non un onere, ma un’opportunità? Si dovrebbe, invece, parlare dell’invecchiamento attivo.
Vita: Dagli Usa ci arriva il pensiero dell’ispiratore del programma sanitario di Obama, Daniel Callahan, secondo cui si spende troppo in medicina per prolungare magari di pochi mesi la vita, e non si investe in prevenzione, ossia nel far vivere bene gli anziani rispettando il limite naturale biologico? È d’accordo?
Mangano: Assolutamente sì. Nel nostro Paese è prevalente una visione della salute legata all’ospedalizzazione. Per la prevenzione la spesa prevista è il 5% del totale, ma in realtà non viene speso più del 3%, troppo poco.
Vita: Quale messaggio dunque verrà dal congresso?
Mangano: Due proposte concrete, che dovranno diventare proposte di legge: il riconoscimento dell’impegno civile delle persone anziane, retribuito non in denaro, ma in credito sociale; e il diritto all’educazione permanente, che significa rimanere in una visione attiva della vita.
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.